Giorgio Morandi protagonista nella "sua" Bologna a 60 anni dalla morte
ARTE
Bologna si prepara a celebrare, nel corso del 2024, il maestro del Novecento Giorgio Morandi, scomparso 60 anni fa. Per l’occasione il capoluogo emiliano diventerà un vero e proprio museo a cielo aperto, con itinerari, mostre diffuse e molto altro.
Senza dubbio tra i nomi più rilevanti dell’arte italiana del Novecento, il grande artista Giorgio Morandi nasce a Bologna il 20 luglio 1890, e sempre nella città dell’Emilia-Romagna si spegne, all’età di 73 anni, nel 1964. Mente brillante del Futurismo e della pittura metafisica, Morandi viene ricordato, sessant'anni dopo la sua morte, proprio dalla “sua” Bologna, che si impegna in un progetto di valorizzazione dell’eredità lasciata dal pittore e incisore. BOLOGNA CELEBRA GIORGIO MORANDI
I primi risultati del progetto saranno visibili già nella prossima edizione di Art City, a inizio 2024: per il momento dell’iniziativa – ancora in fase di definizione – si conoscono soltanto le coordinate generali. L’intenzione è quella di realizzare un museo diffuso dedicato all’artista, la cui attività sarà affiancata da una serie di eventi e itinerari “ad hoc”. L’iniziativa coinvolgerà, oltre al Comune di Bologna e al MAMbo – Museo d'Arte Moderna, anche la piccola cittadina di Grizzana, località delle vacanze estive dell’artista che, attraverso un referendum, è stata ribattezzata “Grizzana Morandi” in suo onore. GIORGIO MORANDI A GRIZZANA
Non mancheranno ovviamente la partecipazione della Casa Museo di Morandi a Grizzana, e una serie di interventi pensati per essere permanenti, in un’operazione volta a stimolare il turismo nell’entroterra. Le celebrazioni prevedono infatti la valorizzazione dei luoghi della vita quotidiana di Morandi, come il tragitto verso l’Accademia delle Belle Arti dove insegnava, passando per il portico dei Servi e la Basilica alla Maestà, nonché l’incremento dei mezzi di trasporto per raggiungere la cittadina. E ancora, laboratori di incisione aperti al pubblico, una mostra monografica e molto altro.
[Immagine in apertura: foto di Cristiano Pinto su Unsplash]