A Lisbona, il Centro de Arte Moderna Gulbenkian (CAM) ha riaperto con spazi rinnovati, progettati da Kengo Kuma. Per la copertura dello spazio espositivo, l'architetto giapponese si è ispirato alla forma tradizionale nipponica dell'engawa, una sorta di veranda che incoraggia i visitatori a socializzare tra di loro e a rilassarsi nella natura. Al via la nuova stazione di mostre, con alcuni celebri artisti del Portogallo.

Il Centro de Arte Moderna Gulbenkian (CAM) di Lisbona torna ad accogliere i visitatori svelando una rinnovata veste architettonica, risultato della collaborazione tra gli studi Kengo Kuma and Associates.Kengo Kuma e OODA, dota di ulteriori 900 mq di spazio espositivo la sede portoghese; il giardino aperto al pubblico si deve allo studio VDLA - Vladimir Djurovic Landscape Architecture.KENGO KUMA PROGETTA A LISBONA UN NUOVO SPAZIO PER L'ARTEImmerso negli oltre 7 ettari di verde della Fondazione Gulbenkian di Lisbona, il CAM fu originariamente progettato dall'architetto britannico Leslie Martin nel 1983. Per migliorare l'accessibilità all'edificio, Kuma propone un nuovo spazio “ibrido”, in cui intero ed esterno si fondono e i cui arredi si ispirano alla natura circostante. Lo spazio architettonico è caratterizzato da una struttura a baldacchino curvo che rende più fluido il rapporto tra l'edificio esistente e il giardino. La forma si ispira alla tipologia giapponese dell'engawa, una sorta di veranda che incoraggia i visitatori a socializzare tra di loro e a rilassarsi nella natura. Il nuovo spazio della galleria può ospitare mostre temporanee, mentre il mezzanino separato consente di creare un’esperienza totalmente diversa per ogni piano, variando gli spazi. In contrasto con la calda boiserie in legno adottata per gli interni, all'esterno il rivestimento esterno è in ceramica. Il giardino progettato da Vladimir Djurovic, invece, genera una "foresta urbana" in armonia con le piante autoctone e gli alberi già esistenti nell’ampio spazio verde del campus, dove spiccano anche un laghetto rotondo e panche in acciaio temperato che invitano alla sosta. LE MOSTRE DELL'AUTUNNO 2024 AL CAM DI LISBONARientra tra i nuovi spazi, il cosiddetto "CAM’s Open Storage", nel quale a rotazione saranno esposte le circa 12.000 opere, tra dipinti, sculture, installazioni, disegni, stampe, fotografie e film di artisti, della collezione permanente del polo portoghese. La prima mostra temporanea, invece, è dedicata all'artista portoghese Leonor Antunes; intitolata The constant inequality of leonor’s days, resta visitabile fino al 17 febbraio 2025. Mettendo in discussione il canone della storia dell’arte occidentale, che ha emarginato troppe voci non conformi alla norma accademica, la retrospettiva accende i riflettori sulle narrazioni sconosciute o dimenticate prodotte dalle artiste donne dagli anni Sessanta ad oggi. Tra i progetti espositivi del nuovo corso si segnala anche una rassegna della durata di ben due anni (fino all’11 maggio 2026) dal titolo Tide Line. CAM Collection: una selezione di circa 80 opere realizzate da artisti – tra cui Mónica de Miranda, Filipa César, Graça Pereira Coutinho, Kiluanji Kia Henda e Paulo Nozolino – che, dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri, hanno ripensato in ottica critica il rapporto dell’uomo con la natura. Già reso noto che nel 2025, la seconda stagione del CAM si concentrerà su mostre esperienziali e includerà un programma di live arts.[Immagine in apertura: Centro de Arte Moderna Gulbenkian. Credits: Fernando Guerra, Canon Ambassador]
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