In Francia, lo studio OPUS 5 Architectes ha offerto un'interessante interpretazione per uno dei temi più ricorrenti dell'architettura contemporanea: la convivenza fra antico e moderno, con la conseguente "sfida" del recupero e rilancio del patrimonio esistente. Il risultato è la rinascita, in chiave culturale, di un complesso di edifici rurali.

Ultimati a settembre 2022, i lavori per la realizzazione del polo culturale di Chessy, nell'omonima località alle porte di Parigi, hanno portato alla riattivazione di una struttura storica rilevante per il tessuto urbano locale. Al suo interno, sono stati realizzati una scuola di musica, un auditorium da 200 posti e una sala polivalente. L'intervento, affidato attraverso un concorso allo studio OPUS 5 Architectes, ha interessato un'azienda agricola che rappresenta una delle ultime testimonianze di un'area che sta progressivamente perdendo le tracce della sua precedente identità rurale. UN'EX FATTORIA DIVENTA POLO CULTURALE IN FRANCIA Il valore storico del complesso architettonico scelto dalla locale amministrazione come sede del centro culturale cittadino risiede infatti nell'incarnare la "memoria agricola" dell'Île-de-France. Questa regione, nel corso degli ultimi decenni, è profondamente cambiata da più punti di vista: a mutare è stato anche l'assetto economico, a favore del terziario e della manifattura; proprio in quest'area sorge, ad esempio, uno dei più grandi e noti parchi divertimento d'Europa. La fattoria Tournelles, autentico presidio di un mondo agricolo un tempo fiorente, è stata dunque l'oggetto di un'operazione associata a una pluralità di obiettivi. Da una parte era necessario mantenere l'integrità di questo luogo, in quanto "simbolo" di una dimensione rurale in via di estinzione; dall'altra si puntava a integrare al suo interno tutte le dotazioni necessarie perché potesse essere proiettato nel futuro e capace di accogliere un programma culturale innovativo. "Era quindi necessario conciliare passato e futuro, creando un dialogo chiaro tra queste due componenti, a priori antagoniste", hanno raccontato i progettisti a commento dell'opera, precisando di aver dato priorità alla chiara definizione dell'esistente, ovvero a individuare gli elementi più caratterizzanti.ARCHITETTURA CONTEMPORANEA E MEMORIA STORICA Di conseguenza sono state conservate alcune presenze essenziali, come i grandi volumi dei fienili e il cortile centrale, che oggi ospita un anfiteatro a gradoni in cui è possibile svolgere parte delle attività musicali previste. Dato lo stato conservativo, è risultato necessario abbattere due costruzioni laterali, al posto delle quali sono state previste moderne estensioni. Fra gli aspetti interessanti dell'operazione va segnalato il riuso dei materiali costituitivi delle porzioni demolite, impiegati sotto forma di una nuova composizione (formata in particolare da calcare e terracotta). Così facendo si è voluto preservare lo spirito del luogo, evocare l'immagine della stratificazione geologica e richiamare il concetto di "ancoraggio al territorio". Formato dagli architetti Bruno Decaris, Agnès Pontremoli e Pierre Tisserand, lo studio OPUS 5 Architectes si dedica principalmente all'edilizia pubblica, con una vocazione per il settore culturale e per la riattivazione del patrimonio architettonico esistente. [Immagine in apertura: La ferme de Chessy. Photo © Luc Boegly]
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