Chattare con il David di Michelangelo? Da oggi si può!
ALTRO
Scolpito da Michelangelo Buonarroti nei
primi anni del Cinquecento, il “David” non ha più segreti grazie
all'intelligenza artificiale. Una chat in tempo reale per conoscere
aneddoti e informazioni sulla scultura custodita nella Galleria
dell'Accademia di Firenze.
“Benvenuto nel mio chatbot – son
l'alter ego virtuale del David, scultura di Michelangelo, considerata
una delle opere d'arte più belle nella storia dell'umanità. Vuoi
chiedermi qualcosa?”. È così che prende il via la chat con il
David, capolavoro assoluto della scultura mondiale, pronta a
“scendere” dal suo piedistallo per intrattenere una vera e
propria conversazione virtuale con appassionati d'arte e curiosi.
Succede grazie al nuovo progetto
Chatta col David, l'iniziativa di stampo divulgativo realizzata
dalla Gallerie dell'Accademia di Firenze in collaborazione con Querlo
– società americana specializzata nella produzione di
applicazioni tecnologiche tramite l'intelligenza artificiale.
IL DAVID SI METTE A NUDO
Destinatari del progetto sono studiosi,
ammiratori e turisti desiderosi di conoscere aneddoti e curiosità
relativi alla storia della celebre scultura rinascimentale. A partire
da oggi (15 dicembre) chiunque potrà infatti accedere al servizio di
chat, presente nel sito della Galleria. A rispondere agli utenti sarà
proprio il David o, meglio, lo speciale chatbot in grado di
interagire grazie a un sofisticato software di intelligenza
artificiale.
Sviluppato in collaborazione con gli
studenti del corso di "Didattica per i musei"
dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, e da numerosi studenti di
altre università e nazionalità, il servizio è in grado di
rispondere a qualsiasi domanda storica e artistica – anche grazie
al sistema di Deep Learning, che consente al software di accrescere
le sue “abilità” di comprensione e risposta nel corso del tempo.
LE PAROLE DI CECILIE HOLLBERG
"L'idea del chatbot nasce dalla
volontà di portare questo museo nella modernità”, ha affermato
Cecilie Hollberg – direttrice della Galleria dell’Accademia
di Firenze e ideatrice del progetto. “Per essere aggiornati
bisogna rivolgersi ai giovani, che con la freschezza del loro
approccio, dettato da uno spirito libero, sono in grado di comunicare
la curiosità verso un'opera d'arte. Questa esperienza con
l'intelligenza artificiale può essere considerata un primo
approccio oltre che un modo giocoso per attirare l'attenzione di chi
non è solito avvicinarsi all'arte".
[Immagine in apertura: credit Paolo Fiumi]