Sono trascorsi cinquant'anni dalla morte di Igor Stravinskij, compositore che trovò in Venezia una costante fonte di ispirazione. Per celebrarne il ricordo la città lagunare ospiterà, il 16 settembre, il concerto di Zad Moultaka, che regalerà nuova linfa al leggendario "Requiem" dell'artista russo.

Il legame tra Igor Stravinskij e Venezia ha radici profonde: oltre ad aver collaborato a più riprese con la Biennale Musica, il compositore russo si esibì di frequente nella città lagunare ed espresse come ultima volontà quella di esservi sepolto. Oggi, a cinquant'anni dalla sua morte, Venezia rinnova la forza di questo legame facendo da cornice alla performance del compositore franco-libanese Zad Moultaka, che il 16 settembre metterà in scena per la prima volta la sua opera musicale e visiva intitolata Requiem for a New World. VENEZIA E STRAVINSKIJ Tanto la scelta del tema ‒ il rimando è al Requiem Canticles, ultima fatica di Stravinskij ‒ quanto il luogo che accoglierà il concerto non sono casuali. Fu proprio nella Basilica S.S. Giovanni e Paolo di Venezia che le note del Requiem Canticles risuonarono durante i funerali del geniale compositore, nel 1971. A distanza di mezzo secolo la splendida chiesa lagunare farà nuovamente da cassa di risonanza alle melodie di Stravinskij nel corso dell'esibizione di Moultaka, che integra nella propria ricerca l'aspetto rituale presente nelle opere del suo mentore, oltre ai riferimenti alla contemporaneità evocati dalle parole della poetessa libanese Etel Adnan. Il richiamo al Libano si ritrova anche negli intenti del progetto: il ricavato del concerto ‒ che vedrà protagonisti Roland Hayrabedian e il controtenore Raffaele Pe, insieme alle creazioni visuali dello stesso Moultaka ‒ sarà impiegato per supportare la formazione di 50mila studenti libanesi impossibilitati ad accedere alle attività didattiche dopo la terribile esplosione avvenuta nel porto di Beirut nel 2020. [Immagine in apertura: S.S. Giovanni e Paolo, Venezia. Photo Matteo de Fina]
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