Dopo un tour lungo otto anni tra i musei di tutto il mondo, il ricco corredo della regina sposa di Ramses II è rientrato nella sua sede espositiva, a Torino. Ad attenderlo, tra video e tecnologie multimediali, è una sala rinnovata che include le vetrine di inizio Novecento, volute dall'egittologo Ernesto Schiaparelli.

È un atteso ritorno quello del corredo funerario della regina Nefertari nel Museo Egizio di Torino. Dallo scorso 9 agosto, il corpus di preziosi reperti della sovrana è accolto in una nuova sala dell’importante istituto museale. Uno spazio inaugurato per celebrare la conclusione del lungo viaggio di otto anni compiuto dal corredo tra esposizioni organizzate in giro per il mondo, dall’Olanda alla Russia, passando per gli Stati Uniti. La rinnovata esposizione segna il rientro a Torino di numerosi oggetti che dovevano accompagnare Nefertari nel suo viaggio verso la vita ultraterrena; all'allestimento si abbina un ricco apparato infografico, un video-racconto, nonché numerosi disegni e foto di archivio che restituiscono fedelmente ai visitatori il contesto in cui i reperti erano stati originariamente collocati.IL CORREDO DELLA REGINA NEFERTARI A TORINOIl prezioso corredo della sposa reale del faraone Ramses II, vissuta tra il 1295 e il 1255 a.C., venne scoperto esattamente centoventi anni fa, nel 1904, in una tomba del complesso della Valle delle Regine, all’interno della necropoli di Tebe. Autore della scoperta fu l’archeologo italiano Ernesto Schiaparelli, all’epoca direttore del Museo Egizio, che si occupò anche della prima esposizione dei reperti nella sede torinese. Nel 2016, questi ritrovamenti hanno intrapreso un lungo viaggio fra prestigiose sedi espositive internazionali, incluso l’Ermitage di San Pietroburgo, offrendo al pubblico di tutto il mondo l’opportunità di vedere da vicino i singoli manufatti e di comprendere la rilevanza culturale delle pratiche funerarie egizie. Curato da Enrico Ferraris e Cinzia Soddu, il nuovo allestimento permette di osservare i singoli pezzi del corredo, composto da sandali, amuleti, statue e da testimonianze dei rituali funerari riservati ai regnanti dell’antico Egitto, all'interno delle vetrine di inizio Novecento volute proprio da Schiaparelli. NEL 2024 IL MUSEO EGIZIO FESTEGGIA I 200 ANNIIl riallestimento della sala dedicata al corredo funerario di Nefertari è solo una delle molte iniziative in programma per celebrare il 200esimo anniversario della fondazione del museo torinese, risalente al 1824. Fa parte del palinsesto anche la mostra attualmente in corso, che ripropone per il pubblico del 2024 il primo allestimento delle statue nella celebre Galleria dei Re del Museo Egizio. Visitabile fino al mese di ottobre, l’esposizione è stata ideata per ricordare la disposizione originaria dei primissimi reperti giunti a Torino nel 1823. All'epoca le numerose statue di faraoni e divinità furono infatti collocate, insieme a numerosi altri tesori, al pian terreno e nel cortile del palazzo che ancora oggi ospita il museo. La riproposizione di quell'allestimento permette di apprezzare dettagli e peculiarità che normalmente sfuggono all’occhio attento dei visitatori, offrendo loro una prospettiva inedita sull’incredibile patrimonio archeologico del museo.[Immagine in apertura: courtesy Museo Egizio]
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