Dopo quasi quattro anni di battaglie legali, l'Alta Corte britannica ha respinto il ricorso presentato dai comitati locali e dagli appassionati di riti New Age e druidismo, bollando come “priva di fondamento” l’ipotesi secondo cui il tunnel danneggerebbe il patrimonio storico e culturale del sito.

Presentato per la prima volta nel 2020 e più volte contestato e bloccato, il progetto di costruzione di un tunnel stradale nei pressi di Stonehenge, il famoso sito neolitico britannico, ha scatenato una lunga battaglia legale tra il governo e i gruppi di attivisti, ambientalisti e appassionati di discipline new age.L’ultima decisione dell’Alta Corte di Londra in merito alla sua realizzazione è giunta pochi giorni fa, e dà sostanzialmente il via libera ai lavori, respingendo come “infondate” le preoccupazioni di chi si oppone alla costruzione del tunnel.IL CONTESTATO TUNNEL VICINO STONEHENGELungo 3,3 km e dal costo di oltre 2 miliardi di euro, il tunnel dovrebbe passare a circa tre chilometri dal centro di Stonehenge con l’obiettivo di ridurre il rumore e l'inquinamento causati dal traffico, restituendo al paesaggio circostante l’area del sito la sua naturalezza e armonia. Ma fin dalla presentazione del progetto, numerose associazioni locali e gruppi di ambientalisti si erano opposti, sostenendo che la nuova galleria rappresenti in realtà una minaccia per il sito, e che potrebbe causare ingenti danni alla stessa struttura megalitica, sulle cui origini e finalità gli studiosi continuano ancora oggi a indagare.STONEHENGE SARÀ ESCLUSA DAI SITI UNESCO?Nonostante le proteste e le preoccupazioni di chi teme che con la costruzione del tunnel si rischi di perdere un pezzo di storia e di cultura, i diversi governi britannici degli ultimi anni hanno continuato a sostenere il progetto del tunnel, che ora sembra destinato a proseguire. Resta da capire come si muoverà in merito l’UNESCO, che dal 2021 ha inserito Stonehenge fra i patrimoni mondiali “in pericolo”. L’Organizzazione delle Nazioni Unite aveva già avanzato una proposta alternativa al tunnel, sempre ignorata però dalle autorità inglesi, e ha quindi finito per ventilare l’ipotesi di escludere Stonehenge dal prestigioso elenco dei patrimoni dell’umanità, di cui fa parte fin dal 1986.[Immagine in apertura: foto di Robert Anderson su Unsplash]
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