Un nuovo libro racconta l'appassionante evoluzione artistica e umana di uno degli artisti più camaleontici di sempre: David Bowie. Una biografia che conduce il lettore alla scoperta del musicista simbolo degli anni Ottanta.

Era il 10 gennaio 2016 quando il mondo della musica e della cultura mondiale perdeva uno dei suoi più importanti protagonisti. Ci lasciava in questo giorno David Bowie, stella assoluta del firmamento rock, scomparso solo due giorni dopo l'uscita del suo ultimo, strabiliante album: Blackstar. A sette anni dalla morte del cantante e musicista britannico, un nuovo libro gli rende omaggio, raccontandone la vita, la produzione, ma soprattutto i mutamenti che ne hanno caratterizzato la parabola creativa. Più di ogni altro artista, Bowie è riuscito infatti a mettersi in gioco con identità e maschere sempre diverse, scardinando di volta in volta stereotipi sociali e culturali, portando avanti un progetto musicale all'insegna della trasformazione e della fluidità. Aspetti che, insieme alla sua produzione strettamente musicale, lo hanno portato a essere un punto di riferimento per la moda, per il cinema e per la cultura pop in senso esteso. VITA E SUCCESSI DI DAVID BOWIE Autore del libro – dal titolo Una vita per la musica. David Bowie (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – è Robert Dimery, che ha deciso di mettersi sulle tracce dell'amata rockstar ripercorrendone la biografia a partire dalle origini: “David Robert Jones nacque l’8 gennaio 1947 al n. 40 di Stansfield Road, nel sobborgo di Brixton, a sud di Londra, dove visse per cinque anni”, scrive l'autore nelle prime righe del volume. “Suo padre, Haywood Stenton Jones, detto 'John', soprintendente dell’organizzazione benefica per l’infanzia Barnardo’s, aveva conosciuto la madre di David, Peggy (Margaret Mary Burns), quando faceva la cameriera al Ritz Cinema di Tunbridge, nel Kent”. LE METAMORFOSI DI DAVID BOWIE Incluso nella collana Una vita per la musica della casa editrice 24 ORE Cultura (già inaugurata con le prime uscite dedicate a Amy Winehouse e Beyoncé), il libro racconta gli episodi salienti della vita del protagonista, soffermandosi inevitabilmente anche sui successi e sui traguardi sul palcoscenico. Uno su tutti? La nascita del celebre alter ego Ziggy Stardust. “Ziggy non assomigliava a nessuna rockstar del passato: la sua immagine era stata creata appositamente per gli anni Settanta”, scrive Dimery in una delle pagini del volume. “Creatura bella ma inquietante, il cui guardaroba sembrava uscito da un’epopea spaziale, Ziggy era un esemplare di alchimia rock’n’roll, benché gli elementi base da cui scaturì erano presenti già da tempo: dai romanzi di fantascienza che Bowie amava da anni alla follia messianica di Vince Taylor. Nel calderone trovavano posto anche la verve e l’ambiguità sessuale di Little Richard, oltre a una spruzzata dei riff scoppiettanti di Eddie Cochran e dell’ottimismo rinfrancante di Judy Garland ne 'Il mago di Oz'”.
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