Cosa può accadere quando le potenzialità comunicative del digitale vengono applicate ai beni culturali? Un esempio calzante è quello offerto dal progetto “Chatta col David”, in cui l'uso dell'intelligenza artificiale ha consentito l'interazione fra gli utenti di tutto il mondo e l'alter ego dell'indiscusso capolavoro scultoreo di Michelangelo.

Sono trascorsi dieci mesi dal lancio del progetto di intelligenza artificiale Chatta col David, di cui è protagonista la celebre scultura marmorea realizzata da Michelangelo Buonarroti, da 140 anni esposta nella Tribuna della Galleria dell'Accademia, a Firenze. Nata da un'idea di Cecilie Hollberg, che dirige la prestigiosa istituzione, e sviluppata in coerenza con il proposito del Ministero della Cultura di sostenere l'adozione di strumenti legati al digitale per favorire la conoscenza del patrimonio culturale italiano, l'iniziativa ha dato risultati sorprendenti.IN DIALOGO CON IL DAVID DI MICHELANGELO Dal suo avvio a oggi, infatti, le interazioni con la monumentale statua sono state decine di migliaia e, naturalmente, non solo dall'Italia. Non a caso la stessa Hollberg si è espressa in termini di "grande successo", aggiungendo: "Tutti vogliono parlare con il nostro ‘bellissimo eroe’. Si va dalle curiosità alimentari a richieste di interesse storico artistico e di carattere conservativo. C’è chi gli ha chiesto se si sentisse solo e se avesse voglia di uscire, tanto da chiedergli, persino, il numero di telefono. Un modo giocoso e diverso dal solito per coinvolgere un pubblico internazionale, sempre più eterogeneo e vasto." Per prendere parte a Chatta col David , ovvero per avviare una chiacchierata digitale con l'opera simbolo del Rinascimento italiano, gli utenti possono semplicemente accedere alla finestra dedicata al progetto, cliccabile dalla homepage del sito del museo. Così facendo, attraverso il chatbox, iniziano a porre i quesiti al capolavoro michelangiolesco.I NUMERI DEL PROGETTO CHATTA COL DAVID E dunque, "come se l'è cavata" il David nel corso di questi mesi di conversazioni online? Il sistema utilizzato, un software automatizzato, è basato sulla tecnologia del deep learning, che prevede un processo di continuo apprendimento e di conseguente incremento dei contenuti a disposizione. Nel complesso sono state registrate oltre 16.500 interazioni in lingua italiana e 9.500 in inglese; è stato via via possibile aggiungere oltre 70 risposte, con un incremento di circa 1000 volte nelle combinazioni per formulare la medesima domanda. In altre parole, chat dopo chat, l'alter ego del David "ha appreso" come interagire in modo più fluido, imparando da ogni conversazione a rispondere con un crescente livello di precisione. Questo progetto digitale va a sommarsi alle significative novità messe in campo negli ultimi mesi all'interno della Galleria dell'Accademia di Firenze, che attraverso una serie di interventi di riallestimento e ristrutturazione è oggi in grado di presentare i tesori della propria raccolta, identitari e ancora da scoprire, in una veste al passo con i tempi. [Immagine in apertura: Galleria dell'Accademia di Firenze, David. Particolare del volto. Photo Guido Cozzi]
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