Nel 500esimo anniversario della morte, le opere di Perugino provenienti dalla Galleria Nazionale dell'Umbria sono state digitalizzate da Haltadefinizione. Un'occasione unica per conoscere in maniera ravvicinata i capolavori del maestro del Rinascimento italiano.

Prosegue la collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e l’azienda leader nel settore della digitalizzazione delle opere d’arte, Haltadefinizione. Questa volta, in occasione del 500esimo anniversario della morte di Pietro Perugino, il museo, che attualmente conserva il maggior numero di opere del maestro, ha fornito una selezione di capolavori della collezione al fine di consentirne la digitalizzazione e la libera fruizione online. L’iniziativa segue il grande successo della mostra recentemente conclusa presso la Galleria, Il meglio maestro d'Italia. Perugino nel suo tempo, anch’essa organizzata per il centenario.I CAPOLAVORI DI PERUGINO DIGITALIZZATI Tra i celebri dipinti si trovano alcune gemme indiscusse dell'arte rinascimentale: ad esempio lo Sposalizio della Vergine, dipinto tra il 1501 e il 1504, confiscato durante le spoliazioni napoleoniche e attualmente custodito presso il Musée des Beaux-Arts di Caen, in Normandia; ma anche i capolavori della Galleria umbra, tra cui l’Adorazione dei Magi, la Pietà del Farneto, la Pala Graziani e moltissimi altri, oggi apprezzabili in ogni dettaglio, ogni pennellata, ogni sfumatura, comodamente dal proprio dispositivo.DIGITALIZZAZIONE E CONSERVAZIONE L’iniziativa di Haltadefinizione non si limita a favorire la democratizzazione della fruizione delle opere d’arte, ma svolge anche un’importante attività di supporto per la conservazione e il restauro. Ad esempio, nel caso dell’Adorazione dei Magi, la digitalizzazione, attuata attraverso indagini multispettrali, ha permesso ai restauratori di indagare nel dettaglio lo stato di conservazione, e persino di svelare dettagli inediti, come l’impercettibile scritta “io” sul colletto del giovane sulla sinistra, autoritratto dell’artista. “Questo strumento è un potenziamento della vista, qualcosa di inimmaginabile, è come trasformare tutte le nostre opere in quadri fiamminghi, dove la potenza visiva è portata al cubo”, ha dichiarato Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. “Il progetto di digitalizzazione va al di là del progetto espositivo perché rende le opere fruibili da remoto, ma offre anche molto di più, perché è uno strumento di conservazione e di ricerca, prima ancora che di fruizione”.[Immagine in apertura: dettaglio, Sposalizio della Vergine, Perugino - © Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Musée des Beaux-Arts]
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