Tutti possono sentirsi artisti, grazie alle istruzioni di chi ha fatto dell'arte il proprio mestiere. Si ispira a questi presupposti il nuovo capitolo del progetto ideato da Hans Ulrich Obrist quasi trent'anni fa: un archivio di suggerimenti per creare la propria opera "fai da te".

Instancabile Hans Ulrich Obrist! Il direttore artistico delle Serpentine Galleries di Londra ha dato forma a un nuovo capitolo di un progetto inaugurato 27 anni fa. L'idea, semplice ma rivoluzionaria, consisteva nel riunire una serie di istruzioni fornite da grandi artisti per realizzare opere alla portata di tutti.Da quel lontano 1993, quando Obrist, insieme a Christian Boltanski e a Bertrand Lavier, gettò le basi di do it, grazie alle istruzioni messe a disposizione da dodici artisti, il progetto si è arricchito di oltre 400 contributi eccellenti da parte di autori del calibro di Yoko Ono, Louise Bourgeois e Tracey Emin. Oggi, complici i difficili mesi di lockdown che il mondo intero ha vissuto e l'esigenza di usare la creatività per fronteggiare le conseguenze emotive della pandemia, do it ha compiuto un ulteriore passo.L'ARTE A PORTATA DI CLICKEsito del dialogo fra Serpentine Galleries, Independent Curators International a New York, Kaldor Public Art Projects a Sydney e Google Arts & Culture, do it (around the world) è il nuovo capitolo di una iniziativa che non ha mai perso la sua attualità, sfruttando il potenziale della rete per raggiungere un pubblico sempre più vasto. Le istruzioni fornite da Virgil Abloh, Arthur Jafa, Rachel Rose, Lorenzo Senni sono solo alcune delle "new entry" che ogni settimana rimpinguano uno sconfinato archivio consultabile online sul sito dedicato. Uno strumento utile e divertente per integrare l'arte nella propria vita.[Immagine in apertura: Precious Okoyomon, do it, 2020. Courtesy Serpentine Galleries]
PUBBLICITÀ