La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura indice una "call for abstract" per indagare il ruolo delle donne italiane nell’architettura: una ricognizione dal punto di vista progettuale, ma anche relativa a divulgazione, istruzione, editoria e curatela di mostre. Si può partecipare entro il 30 maggio.

Maria Alessandra Segantini, Laura Andreini, Guendalina Salimei, Paola Viganò, Benedetta Tagliabue e ancora moltissime altre: sebbene le donne che si sono distinte nel campo dell’architettura siano tutt’oggi quantitativamente inferiori del 10% rispetto agli uomini (come documentato dalla piattaforma Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi della Direzione Generale Creatività Contemporanea), il loro ruolo è considerato determinante nello sviluppo e nella divulgazione di questa disciplina. Per approfondire questo tema, il Ministero della Cultura ha lanciato una call for abstract dedicata proprio all'influenza delle donne italiane nell’architettura.LE DONNE ITALIANE NELL'ARCHITETTURAIl bando punta alla realizzazione di un volume che, raccogliendo i diversi contributi scientifici dei vari autori, indagherà approfonditamente il contribuito delle donne non solo nella progettazione dell’architettura sul territorio italiano e internazionale, ma anche nell'ambito della formazione e dell’insegnamento nelle scuole di architettura, nell’editoria e nella curatela di mostre specializzate, e infine nel design e nelle arti applicate. Una volta completata, la pubblicazione sarà presentata nel corso di un convegno previsto per la primavera del 2025.COME PARTECIPARE AL BANDO MINISTERIALEPer partecipare al bando (consultabile online) basta inviare il proprio abstract di massimo 2000 battute entro il 30 maggio all’apposito indirizzo email. Il Comitato scientifico valuterà le proposte, comunicando successivamente (entro il 30 luglio) i testi selezionati. Gli elaborati finali, di una lunghezza di 12000 caratteri, dovranno essere consegnati entro il 30 ottobre e corredati da un massimo di 8 immagini.[Immagine in apertura: foto di pepe nero su Unsplash]
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