La vita di Eric Clapton in un documentario

“Conosco Eric da 25 anni e un giorno a pranzo mi ha confessato che in passato molti gli avevano chiesto di poter fare un documentario sulla sua vita ma che lui avrebbe acconsentito solo se fossi stata io a dirigerlo. La mia esperienza da regista e produttrice per il cinema e la televisione non comprendeva documentari. Ma ovviamente ho accettato”. Con queste parole la regista Lili Fini Zanuck introduce il documentario da lei diretto intitolato Eric Clapton: Life in 12 Bars, in onda su Sky Arte mercoledì 30 marzo, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita del celebre musicista. Grazie a preziosi materiali inediti e al racconto in voice-over dello stesso Clapton, la pellicola descrive la vita pubblica e privata di uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, l’unico vincitore di 18 Grammy Award inserito per ben tre volte nella Rock and Roll Hall of Fame. Ci sono molte luci, quindi, nell’esistenza di Clapton, ma anche altrettante ombre, che il documentario racconta, dando spazio alle tragedie personali di un musicista che ha saputo non perdersi d’animo, tenendo testa alle enormi difficoltà incontrate sul proprio cammino. Dalla dipendenza da droga e alcool fino alla tremenda scomparsa del figlio, le avversità non hanno risparmiato Clapton, che ha però trovato nella musica un’ancora di salvezza. La pellicola è resa ancora più esclusiva dall’accesso al vasto archivio privato dell’artista ‒ che comprende le sue più celebri esibizioni, alcune riprese nei backstage, foto famose e inedite, lettere e diari personali ‒ e risulta così un racconto a tutto campo degli alti e bassi esistenziali di una leggenda della musica.