Si alza il sipario sul Festival della Fotografia Etica di Lodi, che torna con oltre 20 mostre, coinvolgendo circa 150 fotografi provenienti da 40 paesi. Anche questa 15esima edizione riunisce storie da ogni latitudine del pianeta: dagli scenari della guerra civile di Haiti alla vita nei piccoli villaggi della Russia.

Oltre 20 mostre, quasi 150 fotografi da 40 paesi diversi in rappresentanza di 5 continenti: il Festival della Fotografia Etica di Lodi torna dal 28 settembre al 27 ottobre e taglia il traguardo dei 15 anni di attività. Lo fa con un’edizione più ricca che mai, che racchiude il meglio del percorso svolto finora, capace di rendere la rassegna un punto di riferimento nazionale per il fotogiornalismo.‌LA XV EDIZIONE DEL “FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA” DI LODIAnche quest'anno la mostra World Report Award - Documenting Humanity costituisce il polo nevralgico della manifestazione ed è legata all'assegnazione di importanti riconoscimenti. Alle cinque categorie previste, quest'anno hanno concorso oltre 840 fotografi da tutto il mondo: le opere dei vincitori sono esposte a Lodi. Raccontando la guerra civile haitiana, che imperversa dal luglio del 2021, Giles Clarke ha vinto nella categoria Master, mentre la menzione speciale è stata attribuita a Ingmar Björn Nolting per il reportage An Anthology of Changing Climate, ambientato in una Germania divisa sulle questioni climatiche. Indaga il tema dell’aborto il progetto con cui la fotografa Kasia Strek si è imposta nella sezione Spotilight, mentre è stato l’italiano Francesco Comello a trionfare nella categoria Short Story con la serie Oshevensk, ai confini del tempo. Comello ha documentato la vita di un piccolo villaggio in Russia che continua a vivere al suo ritmo, lontano dalla tecnologia e dal resto dell'umanità. Nella stessa categoria la menzione speciale è stata assegnata a Laetitia Vançon per il reportage The Other Battlefields, un lavoro che mostra le conseguenze della guerra sulle generazioni che nascono e crescono nel conflitto in Ucraina.A LODI IL MEGLIO DEL FOTOGIORNALISMOTra le mostre in programma non poteva mancare l’unica tappa lombarda della mostra itinerante del World Press Photo, il più ambito premio internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria. Con oltre 150 immagini, la rassegna porta in città i vincitori del concorso, autori del calibro di Rena Effendi, Pablo Piovano, Julia Kochetova, Alejandro Cegarra. Al Palazzo della Provincia, l'esposizione The War in Gaza Through the Eyes of its Photojournalists – progetto della sezione Uno Sguardo sul Mondo – offre invece una finestra sul conflitto che sta devastando Gaza. Dal momento che ai giornalisti stranieri è vietato entrare in modo indipendente nella Striscia, le immagini che documentano la tragedia sono scattate dai fotoreporter palestinesi che rischiano la vita ogni giorno.LA FOTOGRAFIA INDAGA LE CRISI DEL PIANETALa bellezza (e fragilità) del pianeta è al centro dalla mostra Vital Impacts allo Spazio Environment, presso la Cavallerizza, che celebra i 90 anni della grande etologa Jane Goodall con 40 scatti che raccontano l’ecosistema. Ai giardini pubblici di Lodi sorge invece lo Spazio Outdoor, scelto come sede (all’aperto) della retrospettiva Rescued Foxes Find Refuge in Minnesota: la fotografa Robin Schwartz porta l’osservatore a scoprire Save a Fox, un rifugio nel Minnesota che accoglie gli animali scartati dagli allevamenti e gli animali domestici esotici. Per conoscere tutti gli appuntamenti del festival si invita a consultare il sito ufficiale.[Immagine in apertura: © Brian Hodges for African Women Rising]
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