In Molise torna il festival della fotografia nomade

Il Molise torna a essere un punto di riferimento per la fotografia internazionale e contemporanea grazie alla terza edizione di Molichrom: Festival della Fotografia Nomade, la kermesse dedicata a una delle più affascinanti discipline artistiche. In programma fino al prossimo 10 dicembre, la rassegna molisana propone una serie di mostre, talk ed eventi che, ispirandosi al concetto di nomadismo culturale elaborato da Bruce Chatwin, promuovono l'apertura alla diversità delle culture e l'esplorazione come mezzo di pace e consapevolezza.IN MOLISE IL FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA NOMADE Con la direzione artistica di Eolo Perfido, la nuova edizione di Molichrom: ha quest'anno come propri protagonisti alcuni dei nomi più influenti della fotografia contemporanea. Tra questi spicca il fotografo giapponese-americano Michael Yamashita, i cui scatti tra Iran, Turchia, Afghanistan, Cina e India sono al centro della mostra Sulle tracce di Marco Polo, per dare vita a un coinvolgente itinerario che, seguendo il percorso segnato nel Milione, rivela gli scenari e le culture più disparate. Ad arricchire la programmazione della kermesse contribuiscono anche numerose tavole rotonde dedicate ai temi più urgenti del presente: dall'incontro con Maurizio Beucci, incentrato sull'intelligenza artificiale, a quello con i fotografi Stefano Carnelli e Giuseppe Nucci con focus sulle transumanze. In calendario anche workshop e laboratori, incluso il Molichrom: Lab,  con la mostra collettiva realizzata dai soci delle associazioni fotografiche locali. Per l'edizione 2023 il tema preso in esame dal progetto è Ritorno in Molise.LA FOTOGRAFIA PROTAGONISTA IN MOLISE Realizzato dall'associazione Tèkne nel periodo immediatamente successivo all'emergenza sanitaria, Molichrom: nasce con l'intento di diffondere in Molise la cultura visiva e le nuove forme di comunicazione. Dopo le prime due edizioni di successo, che hanno accolto ospiti internazionali come Joey L. e Dario De Dominicis, la rassegna torna ancora una volta ad appassionare il pubblico, accompagnandolo alla scoperta della fotografia come mezzo di narrazione e di emancipazione.[Immagine in apertura: Crediti Michael Yamashita. Xiahe, Cina]