Tutto pronto a Monopoli per la nona edizione di "PhEST", il festival internazionale di fotografia e arte contemporanea che quest’anno porta nella città pugliese ben 33 mostre e installazioni diffuse. Tra queste spicca la retrospettiva dedicata a Man Ray nel centenario del Surrealismo.

Sarà il potere onirico e inconscio del sogno a fare da fil rouge per le mostre in programma nella nona edizione di PhEST, l’attesissimo festival internazionale di fotografia e arte contemporanea di Monopoli. Con una programmazione composta da ben 33 mostre e installazioni di artisti di caratura internazionale, arricchita da workshop, visite guidate e talk, la kermesse si prepara ad animare la città pugliese dal 30 agosto al 3 novembre.LA MOSTRA DI MAN RAY PER LA NONA STAGIONE DI "PHEST"Nell’anniversario dei 100 anni del Surrealismo, non poteva mancare la retrospettiva dedicata a Man Ray, il fotografo in grado di sconvolgere i canoni della sperimentazione tecnica e dell'estetica. Realizzata in collaborazione con l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee de La Biennale di Venezia, La révolution du Regard espone nelle sale del Castello Carlo V una selezione di fotografie originali tratte dalla storica retrospettiva allestita alla Biennale del 1976 e intitolata Man Ray, testimonianza attraverso la fotografia. “Le strade sono piene di artigiani ammirevoli, ma di pochi sognatori pratici diceva Man Ray”, dichiara Giovanni Troilo, direttore artistico del festival e curatore della mostra insieme a Roberto Lacarbonara, “ma noi quest’anno di sognatori pratici da tutto il mondo riempiremo le strade di Monopoli".IL PROGRAMMA DELLA NONA EDIZIONE DEL FESTIVAL FOTOGRAFICO DI MONOPOLICon la curatela di Arianna Rinaldo, nel resto della città si diffonderanno le mostre fotografiche di artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, tra cui spiccano i nomi di Nariman Darbandi, César Dezfuli, Bruce Eesly, Ismail Ferdous, Richard Sharum, Lisa Sorgini, Valentina Vannicola, Paolo Ventura, Guillem Vidal e Jan von Holleben. Alle loro rassegne si aggiunge il percorso, a cura di Roberto Lacarbonara, tracciato dalle installazioni artistiche di Pier Alfeo, Fabrizio Cicero e Davide Monaldi. Infine, a Palazzo Palmieri troviamo la Warka Tower: presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 2012, la struttura progettata dall’architetto Arturo Vittori – e costruita con materiali naturali come bambù e rete di polipropilene – è alta circa dieci metri, e raccoglie acqua dall’aria tramite condensazione. Così, l’opera riesce a raccogliere fino a 100 litri al giorno senza l'ausilio di energia elettrica, offrendo una soluzione sostenibile per comunità in regioni aride.[Immagine in apertura: dalla serie Alice in Wonderland © Polina Kostanda]
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