Dal 25 aprile al 5 novembre prossimi la tenuta del castello di Chaumont-sur-Loire ospiterà la nuova edizione della rassegna internazionale dedicata all'arte del garden design.

Chaumont-sur-Loire è un delizioso borgo rurale che sorge sulle rive di uno dei fiumi più importanti per la storia della Francia, la Loira. Dal 25 aprile al 5 novembre 2023 sarà proprio in questo luogo dall'atmosfera incantata che si terrà il Festival Internazionale dei Giardini, giunto ormai alla sua trentunesima edizione. Ai progettisti quest'anno è stato chiesto di ideare dei giardini resilienti, in grado di rispondere, cioè, alle insidie del cambiamento climatico sempre più accelerato. Ormai molti spazi verdi anche delle latitudini temperate del pianeta infatti soffrono particolarmente per le temperature estreme. La fragilità degli ecosistemi soggetti a profondi squilibri ci pone questioni a cui dobbiamo rispondere urgentemente: anche il Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire intende partecipare al dibattito.IL FESTIVAL DEI GIARDINI DI CHAUMONT-SUR-LOIRE Chaumont-sur-Loire, con la sua tenuta e il suo castello, è in realtà una sorta di laboratorio creativo a ciclo continuo, che alterna nel corso dell'anno esposizioni d'arte, di fotografia e l'imperdibile festival. Durante la rassegna vengono allestiti nei 32 ettari di parco trenta giardini: alcuni entrano a far parte del paesaggio naturale in maniera permanente, mentre altri sono pensati come interventi effimeri e hanno pertanto un ciclo di vita temporaneo. Dal 1992 a oggi sono stati realizzati ben novecento giardini. Quelli concepiti per l'edizione 2023 però dovranno rispondere anche a un'altra esigenza oltre alla bellezza estetica: dovranno infatti essere particolarmente resistenti. IDEE PER GIARDINI RESILIENTI Nell'edizione 2023 numerosi progetti offrono soluzioni innovative: alcuni sviluppano l'ipotesi delle cosiddette “foreste commestibili” (food forest), altri propongono la realizzazione di corridoi verdi: è questa l'idea di Le Corridor Végétal di Ashley Martinez e Julie Cote. Altri ancora prevedono sistemi di irrigazione innovativi in grado di ridurre sprechi e vulnerabilità dei giardini. Particolare attenzione è rivolta alla capacità di auto-rigenerazione propria dei sistemi naturali in equilibrio. Talvolta però è necessario un aiuto umano per far rinascere un'area colpita da incendi o disastri naturali: una soluzione è quella che arriva dal progetto Jardin Kintsugi dei belgi Grégory Simon e Jérôme Goedseels, nel quale sono le piante stesse a curare le ferite del suolo. Un'idea particolarmente innovativa è senza dubbio Le Jardin de Tuiles (nell'immagine in apertura) degli architetti paesaggisti cinesi di Landtek Group, in cui si utilizzeranno tegole per dirigere e distribuire efficacemente le acque. La proposta italiana, dal titolo La Balance de Némésis di Pamela Nichele, Federico Zomero e Alice Coin, prende spunto da Nemesi, la dea greca della giusta rabbia che ristabilisce l'equilibrio. Esempio di questa capacità di ripartenza sono il pioppo bianco, che resiste agli allagamenti sfruttando l'acqua per diffondere nuovi germogli, e il pino delle Canarie, che è in grado di resistere al fuoco.
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