Torna, dal 4 luglio al 25 settembre 2022, Les Rencontres d'Arles, il festival provenzale dedicato alla fotografia contemporanea. Con la direzione artistica di Christoph Wiesner, la rassegna internazionale prevede l’allestimento di 40 mostre.

Presentato il palinsesto della cinquantatreesima edizione della celebre kermesse fotografica Les Rencontres d'Arles, in programma nella città provenzale dal 4 luglio al 25 settembre 2022 sotto la direzione artistica di Christoph Wiesner. Oltre 40 le esposizioni previste e 160 gli artisti esposti, tra volti noti dell'obiettivo e talenti emergenti. Spiccano le mostre a tema performing A Feminist Avant-Garde, curata da Gabriele Schor, Cartographies du corps di Susan Meiselas e Marta Gentilucci, e Capturing movements in space con la curatela María Inés Rodríguez. LA DONNA NELL’EDIZIONE 2022 DEL FESTIVAL DI ARLES Con la retrospettiva A Feminist Avant-Garde, per la prima volta in Francia, vengono esposte, negli ambienti di Mécanique Générale, oltre 200 opere fotografiche appartenenti alla celebre Verbund Collection di Vienna. Un corpus di immagini capaci di raccontare le donne che in epoca recente hanno usato la fotografia come uno dei principali mezzi di espressione ed emancipazione da razzismo, classismo e discriminazione di genere. La mostra si articola in cinque sezioni tematiche: in “Wife, mother, and housewife” viene raccontata la semplicistica riduzione del valore della figura femminile, relegata entro le categorie di moglie, madre e casalinga; in “Being locked-up” è espressa visivamente la conseguente sensazione di soffocamento in un ruolo prestabilito, mentre in “Dictates of beauty and representations of female bodies” vengono messi in discussione gli ingombranti stereotipi di genere. Troviamo poi l’esplorazione della sessualità femminile affrontata nella sezione “Female sexuality” e, infine, i dibattiti sui ruoli e le possibili identità della donna in “Female roles and identities". Composizione a quattro mani, invece, per la retrospettiva Cartographies du corps, nata dalla collaborazione tra la fotografa Susan Meiselas e la compositrice Marta Gentilucci. La mostra, che sarà allestita all’interno dell'ÉgliseSaint-Blaise, attraverso una sorta di mappa tracciata seguendo i segni del tempo sulle pelli invecchiate e stratificate di donne dalle enormi esperienze di vita, vuole celebrare la maturità femminile in opposizione alla rappresentazione della vecchiaia come assenza di opportunità, malattia, solitudine. LA FOTOGRAFIA E LA PERFORMANCE NEGLI ANNI SETTANTA Altra esposizione da non perdere è quella sulla cineasta e fotografa sperimentale Babette Mangolte, celebre per aver documentato meticolosamente l'emozionante scena artistica di New York degli anni Settanta. In Capturing movements in space, allestita nell'Église Sainte-Anne, viene così mostrato l'innovativo linguaggio fotografico e cinematografico sviluppato da Babette, basato sulla soggettività della macchina da presa, sul ruolo chiave dello spettatore e sul rapporto del corpo umano con lo spazio. [Immagine in apertura: Susan Meiselas & Marta Gentilucci. Film still from the video Cartographie du corps. Courtesy of the artists]
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