Si intitola “Casa come isola” la quinta edizione del “Festival del paesaggio”: la manifestazione campana che, fino al 30 novembre, si avvale dell’arte contemporanea per porre l’attenzione sull’importanza dei contesti naturalistici. Ad arricchire questo nuovo appuntamento è la collaborazione speciale con il Parco Archeologico di Pompei.

Dopo un anno di stop obbligatorio, ritorna a Capri la rassegna che mette in relazione l’arte contemporanea con il patrimonio paesaggistico campano. Stiamo parlando del Festival del paesaggio che, per la sua quinta edizione, rende omaggio all’isola intesa non solo come territorio fisico ma, soprattutto, come uno spazio mentale e immaginifico.  Riprendendo le fila di una discorso avviato nel 2019 – con il progetto Casa come me –, il festival, intitolato stavolta Casa come isola, guarda alle recenti trasformazioni del concetto di abitare. Grazie al coinvolgimento di quattro artisti di generazioni diverse (Patrick Tuttofuoco, Cherubino Gambardella, Andrea Branzi e Francesco Arena), l’iniziativa immagina nuove possibilità di convivenza tra l’essere umano e l’ambiente storico e naturale nel quale è immerso. IL DIALOGO TRA IL FESTIVAL DEL PAESAGGIO E POMPEI Curato da Arianna Rosica e Gianluca Riccio, il festival, inoltre, espande i suoi orizzonti grazie alla speciale collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, prendendo parte al progetto Popmeii Commitment – la serie di attività del Parco destinate all'arte contemporanea. Attraverso l’intervento dell’architetto e designer Andrea Banzi (appositamente pensato per gli spazi della Casa del Triclinio), dal 15 ottobre al 30 novembre antico e contemporaneo troveranno nuove forme di interazione. [Immagine in apertura: Andrea Branzi, Frammenti. installation view, 2020]
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