Ad Anacapri, Villa San Michele ospita, fino al prossimo 10 ottobre, le opere site specific realizzate da artisti internazionali per "Aria di Capri", la sesta edizione del "Festival del Paesaggio".

C’è ancora tempo fino al prossimo 10 ottobre per ammirare le opere site specific installate a Capri nell'ambito della sesta edizione del Festival del Paesaggio. La rassegna celebra, quest’anno, la figura dello scrittore e intellettuale caprese Edwin Cerio. Il titolo scelto per l'edizione 2022, Aria di Capri, è infatti il nome di un libro di Cerio pubblicato nel 1927 in cui l’isola del Golfo di Napoli viene immaginata come un luogo che prende vita dalle parole e dalle immagini prodotte dagli scrittori, dai poeti e dagli artisti che la abitano.LA SESTA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL PAESAGGIO DI CAPRI Riflettendo sulla storia odierna, attraversata da conflitti e crisi (ambientali, sociali e politiche), questa sesta edizione del festival, invita, quindi, a osservare il paesaggio isolano contemporaneo attraverso prospettive inedite, lontane da visioni prettamente antropocentriche, già note e stereotipate. “In fondo, come sembra dirci l’opera di Ilya e Emilia Kabakov, si tratta di saper ancora rintracciare, attraverso uno spiraglio o uno sguardo puntato da lontano, il meraviglioso che alberga nel quotidiano e restituire all’osservatore il miracolo dell’apparizione”. Queste le parole con cui i due direttori artistici del festival e curatori della mostra, Arianna Rosica e Gianluca Riccio, commentano la manifestazione campana 2022.IL PERCORSO ESPOSITIVO DI “ARIA DI CAPRI” A VILLA SAN MICHELE Arricchito anche dal progetto pubblico Manifesto, che vede protagonista l'artista visiva e filmmaker Anna Franceschini, il festival si snoda, ad Anacapri, attraverso gli spazi di Villa San Michele. La facciata esterna ospita la grande scultura luminosa di Patrick Tuttofuoco; il chiostro interno la scultura pavimentale di Valerie Krause e la grande tela monocroma di Henrik Hakansson; la piccola cappella immersa nel giardino accoglie l’installazione The observer, opera dei due artisti di origine ucraina Ilya ed Emilia Kabakov e gli spazi interni della chiesa fanno da cornice alla proiezione del video The School of Narrative Dance - Ongoing Documentary, 2013-2016 a cura di Marinella Senatore. [Immagine in apertura: Photo Amedeo Benestante]
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