Dal 6 aprile al 19 maggio, Parma viene “inondata” dall’arte contemporanea: dall’Arte Povera di Piero Gilardi all’intelligenza artificiale, l’ottava edizione del festival "PARMA 360" si articola in 5 sedi espositive ufficiali e un “circuito off”, tra arte digitale, scultura e illustrazione.

Cambiamento climatico, mutamento dell’habitat, gestione delle risorse: l’era in cui l’uomo sembrava regnare indisturbato sul Pianeta, oggi, non può che essere messa in discussione dalle sfide che la natura (e la tecnologia) gli stanno ponendo. Sulla scia di queste riflessioni, l’ottava edizione del PARMA 360. Festival della creatività contemporanea torna, dal 6 aprile al 19 maggio, con un’edizione dedicata al superamento della dimensione antropocentrica.IL FESTIVAL DI PARMA DEDICATO A TECNOLOGIA E NATURAA cura di Chiara Canali e Camilla Mineo, con il titolo Homo Deus (tratto dall’omonimo saggio di Yuval Noah Harari), l’edizione 2024 della kermesse emiliana si estende su tutta la città, tra chiese e palazzi storici, attraverso cinque grandi retrospettive principali. Epicentro della manifestazione è Palazzo Pigorini: al piano nobile dell’edificio settecentesco troviamo Survival, tributo al maestro dell’Arte Povera – nonché ecologista ante litteram – Piero Gilardi, che ripercorre, attraverso le sue opere più iconiche, il complesso rapporto dell’artista con l’ambiente. Al secondo piano, invece, viene allestita la prima sezione dell’esposizione collettiva L’opera d’arte nell’epoca dell’AI (a cura della stessa Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni) che, facendo eco alla celeberrima opera di Walter Benjamin, affronta gli sconvolgimenti della produzione dell’immagine attraverso l’intelligenza artificiale. Sono ben 20 gli artisti in mostra che hanno lavorato “in collaborazione” con questa tecnologia, elaborando nuovi linguaggi: tra questi spiccano Domenico Barra, Andrea Crespi, Debora Hirsch, Giuseppe Lo Schiavo e Chiara Passa.IL PROGRAMMA DEL "PARMA 360 FESTIVAL"La seconda parte del progetto dedicato all’intelligenza artificiale prende piede nella torre medievale del Torrione Visconteo, animata dalle videoinstallazioni site specific immersive di Luca Pozzi, Kamilia Kard e Lino Strangis. Il programma prosegue con lo scultore Emanuele Giannelli, che porta nell'ex Chiesa di San Ludovico la rassegna Humanoid, a cura di Camilla Mineo: sono ben quaranta le opere “antropomorfe” di grandi dimensioni presenti in mostra. Spazio all’illustrazione, invece, al Laboratorio aperto del Complesso di San Paolo, con la mostra The Space Between, che riunisce quattro grandi matite italiane: Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Antonio Pronostico e Manfredi Ciminale. Il programma integrale è consultabile online.[Immagine in apertura: Emanuele Giannelli, Sospesi]
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