Dall’8 al 21 dicembre, la kermesse “Teatri di Vetro", disseminata tra Roma e Ostia, esplora l'arte performativa a 360 gradi. La 18esima edizione presenta oltre 30 spettacoli, ma anche numerose pratiche corporee, concerti di musica elettronica e opere di videoarte.

Non solo spettacoli e performance, ma anche pratiche corporee e installazioni, sperimentazioni musicali e progetti partecipativi: tra Roma e Ostia, il festival Teatri di Vetro esplora le arti sceniche a tutto tonto, focalizzando l'attenzione dello spettatore tanto sul processo creativo quanto sull'opera finale. La 18esima edizione si articola in diverse sezioni: tra queste troviamo Composizioni, che l’8 dicembre al Teatro Lido di Ostia incoraggia la partecipazione del pubblico in progetti artistici collettivi, ed Elettrosuoni, che si estende per tutta la durata del festival – dall’8 al 21 dicembre – tra il Teatro India e il Teatro del Lido, fondendo musica elettronica e videoarte.A ROMA IL FESTIVAL DI ARTI PERFORMATIVE “TEATRO DI VETRO”Con trenta spettacoli, di cui sei sono prime nazionali, la programmazione entra nel vivo – dall'11 al 13 dicembre al Teatro Quarticciolo e dal 16 al 21 al Teatro India – con la sezione Oscillazioni, vera protagonista della kermesse. Tra gli artisti coinvolti, Alessandra Cristiani propone la sua Trilogia, esplorando il linguaggio corporeo attraverso l'arte di Ana Mendieta, Claude Cahun e Sarah Moon. L'11 dicembre, al Teatro Quarticciolo, Matrice da Ana Mendieta apre la trilogia, ispirandosi alla Land e Body Art dell'artista cubana che ha esplorato con dedizione le tematiche di sradicamento e perdita. Il 13 dicembre, nello stesso teatro Lingua da Claude Cahun racconta la storia di un’artista e pioniera della fluidità sessuale. La trilogia culmina il 19 dicembre al Teatro India con Caduta la neve da Sarah Moon, una riflessione sulla bellezza e sul tempo. Queste opere rappresentano l'apice di un lungo percorso creativo che si conclude il 21 dicembre con Diario performativo al Teatro India, una collaborazione con Alberto Canu e Samantha Marenzi focalizzata sull'arte come mezzo espressivo, che indaga la radice corporea come motore di nuove visioni.IL PROGRAMMA 2024 DI “TEATRO DI VETRO”Il 16 dicembre, il festival si trasferisce al Teatro India con esibizioni di notevole spessore. Operabianco debutta con Trickster, un lavoro che attraversa il cinema di Buster Keaton e l'arte di Francis Bacon, trasformando pixel e immagini effimere in una danza tangibile e intensa. Giselda Ranieri presenta Ice_Scream, un dialogo tra danza e voce che esplora l'instabilità emozionale tra riso e pianto, mentre Bartolini Baronio offre un viaggio attraverso le memorie e le opere della poetessa iraniana Forugh Farrokhzad. Il 18 dicembre, Teatringestazione e Dehors Audela continuano a sfidare la percezione visiva con progetti innovativi come Variante B. NOT FOUND e Deteriorate, mentre Lucia Guarino esplora l'ambiguità dell'esistenza con Pinocch-Io. Il festival prosegue il 19 dicembre con ZugZwang di Elisabetta e Gennaro Lauro e Insectum in Rome di Silvia Gribaudi, che incoraggiano nuove visioni ambientali. Per consultare il programma completo si consiglia di visitare il sito web ufficiale.[Immagine in apertura: Irene Russolillo, FÀTICO. Photo Monia Pavoni]
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