Un corpus di 200 fotografie racconta la Roma degli anni Ottanta e la “dark wave” che la caratterizzava. La collezione del fotografo Dino Ignani viene acquisita dai Musei Civici Capitolini, entrando a far parte del Museo di Roma in Trastevere.


Roma, primi anni Ottanta: le sottoculture punk e dark animano la vita notturna della città, imperversano nelle strade e nei club, facendo del colore nero una questione non solo estetica, ma espressiva e identitaria. Il fotografo Dino Ignani testimonia questo fermento attraverso i suoi scatti, che vanno a comporre la collezione Dark Portraits: oggi, la serie entra a far parte del patrimonio culturale dei Musei Civici Capitolini. LA ROMA "DARK" DI DINO IGNANI Nato nel 1950 a Roma, Dino Ignani si avvicina alla fotografia negli anni Settanta, documentando la scena artistica e culturale capitolina. Negli ultimi quarant’anni si è dedicato a ritrarre i grandi poeti e gli scrittori italiani. Tra i 37 progetti candidati al PAC – Piano per l'Arte Contemporanea 2022-2023, è proprio l'acquisizione della raccolta di Ignani – un corpus di ben duecento fotografie in bianco e nero – a risultare vincitrice. Il nucleo va così ad arricchire il già prestigioso patrimonio della Capitale, inserendosi nella collezione del Museo di Roma in Trastevere. GLI SCATTI DI DINO IGNANI A ROMA Dino Ignani raccoglie un’importante testimonianza della cultura romana degli anni Ottanta, raccontando la scena dark, fotografando i giovani proprio nelle discoteche storiche della città. Come sottolineò la giornalista Daniela Amenta nel 2013, “le foto di Dino Ignani sono foto esse stesse dark. Bianchi e neri definitivi a marcare una realtà parallela. Nessun sorriso, ma ritratti di lupi e pantere che si inventavano ogni giorno una ragione per restare al mondo, creavano stili sulla propria pelle, senza mediazioni”. [Immagine in apertura: Dark Portraits, Rome 1982-85, photo by Dino Ignani]
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