Quale aspetto potrebbero avere alcune delle abitazioni progettate da Frank Lloyd Wright che non sono state costruite? A rispondere al quesito, impiegando gli strumenti dalla modellazione tridimensionale, è stata un'azienda statunitense: attenendosi ai disegni del maestro dell'architettura organica e al suo metodo di lavoro, ha immaginato l'aspetto di tre dimore rimaste solo su carta.

Conosciuto anche dai non addetti del settore, l'architetto Frank Lloyd Wright lega il proprio nome ad alcuni degli edifici simbolo dell'architettura statunitense del XX secolo: dal Solomon R. Guggenheim Museum, a New York, alla celeberrima Casa sulla cascata, in Pennsylvania. Il rilievo del suo contributo alla disciplina e il duraturo successo della "sua" architettura organica hanno portato all'iscrizione nel luglio 2019 di otto sue opere, tutte localizzate negli Stati Uniti d'America, nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Nonostante la notorietà e gli importanti traguardi raggiunti nel corso della carriera, si stima che oltre la metà dei 1.171 progetti sviluppati da Wright siano rimasti irrealizzati. Impiegando gli strumenti propri della progettazione tridimensionale, l'azienda statunitense Angi – che opera nel settore dell'edilizia residenziale, con una pluralità di servizi – ha immagino l'aspetto di tre diverse dimore firmate dall'architetto e accomunate dal medesimo destino: la mancata realizzazione.LA RICOSTRUZIONE IN 3D DELLE CASE DI WRIGHT "Abbiamo scelto tre case di Frank Lloyd Wright non costruite e le abbiamo portate in vita con rendering 3D realistici e planimetrie basate sui suoi disegni, in modo da poter intravedere la loro bellezza e forse anche trarre ispirazione per la propria abitazione", indicano i promotori dell'iniziativa, che nel corso di questo processo si sono misurati con non poche "sfide". La ricostruzione digitale, infatti, ha imposto uno studio accurato dei documenti lasciati in eredità dal maestro statunitense, sollecitando anche uno sforzo di "immaginazione". Planimetrie, sezioni, schizzi e appunti hanno rappresentato l'imprescindibile punto di partenza, ma l'operazione ha richiesto di misurarsi con questioni e scelte solitamente affrontate dai progettisti direttamente in cantiere. Come si sarebbe comportato Wright "sul campo"? Di sicuro la digitalizzazione permette di conoscere l'evoluzione dello stile di Wright in ambito residenziale nel corso dei decenni. La case "portate in vita" in 3D, infatti, fanno riferimento a fasi distinte della sua attività: si va dalla Mrs. David Devin House, progettata nel 1896, che avrebbe dovuto essere costruita a Chicago, al Cottage Studio for Ayn Rand in Connecticut, risalente al 1946. A "metà strada" fra questi due interventi si colloca il Lake Tahoe Lodge, un prototipo di colonia estiva con vista su un lago californiano: elaborato nel 1923, prevedeva terrazze con alte pareti perimetrali che avrebbero favorito la sensazione di isolamento dalla società e l'immersione nella natura circostante.OLTRE 600 LE OPERE DI WRIGHT IRREALIZZATE A differenza del Lake Tahoe Lodge, progettato in assenza di committenza, nel caso del Cottage Studio Wright venne incaricato dalla scrittrice e sceneggiatrice Ayn Rand: "La casa che hai progettato per me è magnifica", scrisse all'architetto, nel 146, l'autrice originaria dell'odierna San Pietroburgo. “Sono rimasta senza fiato quando l'ho vista", confessò, aggiungendo che nessun altro sarebbe stato in grado di concepire una struttura simile. A differenza della Mrs. David Devin House, alla quale Wright lavorò prima di compiere trent'anni nello "studio domestico" della sua casa di Oak Park e che presenta una serie di sinuosi ornamenti, nel progetto per la scrittrice si può riconoscere un'impronta più moderna: dalle terrazze a sbalzo alla combinazione fra cemento, stucco e pietra nelle facciate, fino alla ricerca di una relazione profonda fra uomo e natura. [Immagine in apertura: Frank Lloyd Wright Unbuilt, Cottage Studio for Ayn Rand. Exterior. Courtesy of Angi]
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