Hugo Pratt e Milo Manara sono universalmente considerati maestri del fumetto. Un nuovo libro dimostra perché, raccogliendo due memorabili storie scritte “a quattro mani” da questi giganti della nona arte.

“Hugo Pratt è stato importantissimo per me. Era un personaggio fantastico. Poi c’è Milo Manara. Lui è uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi. Elegante, rivoluzionario, ha aperto le porte verso un nuovo mondo”. Sceglie queste parole il fumettista e leggenda del cinema di animazione Frank Miller per celebrare una delle più roboanti collaborazioni mai avvenute nell'ambito della nona arte internazionale. Stiamo parlando della memorabile “alleanza creativa” avviata negli anni Ottanta fra Pratt e Manara, due mostri sacri della letteratura disegnata, che per la prima volta unirono le loro forze in occasione di Tutto ricominciò con un’estate indiana, fumetto iconico della tradizione nazionale e passato ai posteri proprio per la sua capacità di condensare l'estro e le abilità stilistiche dei due maestri: da una parte il disegnatore 38enne, agli inizi della sua carriera e già all'opera con sceneggiatori del calibro di Mino Milano e Alfredo Cartelli; dall'altra Hugo Pratt, il “papà” di Valentina, che per la prima volta in quell'occasione ritorna ai temi storici delle prime colonie americane, già magistralmente toccati nel capolavoro del 1962 Wheeling. LO STORICO INCONTRO TRA MANARA E HUGO PRATT Tema portante di Tutto ricominciò con un’estate indiana è la delicatissima convivenza tra i coloni inglesi del villaggio di New Canaan, nel Nord America, e la tribù pellerossa di Squando; una convivenza che sembra mantenersi su equilibri precarissimi, e che sfocia improvvisamente nella guerra in seguito alle violenze subite dalla nipote del reverendo Black. Scenari mozzafiato e dialoghi fulminanti si alternano tra le pagine del volume, che segnerà un momento fondamentale nella carriera dei due fumettisti: tanto in quella del giovane Manara (autore di disegni suggestivi e minuziosi) quanto in quella del suo mentore Hugo Pratt (già celebre al momento del lancio del libro e qui autore di dialoghi definitivi). IL LIBRO “PANAMERICANA” A riportare sugli scaffali questo imprescindibile classico del fumetto nazionale è ora la casa editrice Rizzoli, che – a novantacinque anni dalla nascita del fumettista e sceneggiatore riminese – ha deciso di stampare una nuova edizione di Tutto ricominciò con un’estate indiana, racchiudendola in un volume immancabile per ogni appassionato di nona arte. Si intitola Panamericana (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), e accende i riflettori sulla "doppia" collaborazione avvenuta a partire dagli anni Ottanta tra Pratt e Manara.  Pochi anni dopo il fumetto citato, i due maestri tornarono infatti a lavorare insieme per il graphic novel El Gaucho, altra perla del 1991 ambientata nell'Argentina di inizio XIX secolo. Il tema del colonialismo europeo e le discordie tra nativi e invasori dominano anche in questo caso, nella cornice di un'avventura corale che parla di uomini ribelli, soldati coraggiosi e donne libere e avventurose. Entrambe le opere, Tutto ricominciò con un’estate indiana ed El Gaucho, sono qui pubblicate nella loro veste originale, e accompagnate da una serie di contenuti speciali che ripercorrono gli avvenimenti legati alla storica collaborazione tra i due fumettisti: tra questi la lunga e intensa intervista di Gabriele Ferraresi a Milo Manara e il contributo dello storico e critico Boris Battaglia.
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