L'architettura di Gae Aulenti protagonista in Giappone
ARCHITETTURA
Fino al 12 marzo 2023, l'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo celebra la sua progettista con la mostra "Gae Aulenti. Uno sguardo sul Giappone e sul mondo". Esposte oltre 100 opere, inclusi disegni originali, fotografie, modelli e materiali architettonici, in un itinerario fra architettura e design promosso a dieci anni dalla scomparsa della Aulenti.
Dopo l'annuncio di Triennale Milano, che nel 2024 sarà sede di un'ampia monografica su Gae Aulenti, e a qualche giorno di distanza dalla première del documentario Sinceramente, Gae, che ha debuttato all'apertura del Milano Design Film Festival, proseguono gli omaggi all'architetta e designer italiana scomparsa esattamente dieci anni. Da pochi giorni Aulenti è protagonista della nuova mostra promossa dall'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo: un luogo particolarmente significativo nella carriera della progettista, poiché da lei stessa disegnato nella capitale giapponese e completato nel
2005.
L'ARCHITETTURA DI GAE AULENTI IN MOSTRA A TOKYO
Curata da Nina Artioli, direttrice dell'Archivio Gae Aulenti, con l'architetto Tokuya Osamu - team AeO, la rassegna Gae Aulenti. Uno sguardo sul Giappone e sul mondo riunisce più di 100 opere tra disegni originali, fotografie, modelli e materiali architettonici, oltre a una serie di pannelli esplicativi. Come sottolineato da Silvana De Maio, direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, questo progetto espositivo, "oltre
a fare uno zoom su quanto lei ha progettato in Giappone,
suggerisce un approfondimento sul suo interesse e sulla
sua attenzione all’Asia e alla sua arte". Nota in Italia per interventi come la ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia (1985-86), la conversione museale delle Scuderie del Quirinale a Roma, la riqualificazione di piazzale Cadorna a Milano (2000); le stazioni “Museo” e “Dante” della metropolitana di Napoli (1999-2002) e l'aeroporto di Perugia, Aulenti non è stata solo una delle pochissime architette italiane a essere riuscita a imporsi nel panorama nazionale del dopoguerra. Ha infatti operato, in una pluralità di ambiti professionali, anche oltre i confini del Paese d'origine, come dimostrano i noti casi del Museé d’Orsay a Parigi e dell'Asian Art Museum di San Francisco. Ma non solo.GAE AULENTI E IL GIAPPONE
Premiata a Tokyo nel 1991 con il Praemium Imperiale, Gae Aulenti si è anche misurata con il contesto urbano della capitale nipponica in più occasioni. Con il progetto dell'incompiuto Sakuraokacho Hotel-Office, nel quartiere di
Shibuya, provò a offrire una personale interpretazione della struttura a torre
nell'accezione di "simbolo antico di stabilità". All'Istituito Italiano di
Cultura, visibile anche a distanza, ha affrontato di nuovo il tema della torre associandolo allo studio del colore: il risultato è un edificio contraddistinto da elementi rossi in facciata, che omaggiano le tradizionali lacche giapponesi e contribuiscono a rendere il complesso un punto di riferimento in città.
[Immagine in apertura: Istituto Italiano di Cultura a Tokyo, schizzo © Archivio Gae Aulenti]