Nell'ambito del progetto espositivo "Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno", ospitato al MAXXI di Roma fino al 21 novembre, la dimora del maestro futurista sarà resa accessibile ai visitatori. Uno scrigno di opere esposte al pubblico per la prima volta.

L'apertura al pubblico della casa di un artista storicizzato rappresenta la possibilità concreata di avvicinarsi all'universo di quell'autore. Più delle mostre e dei saggi critici, entrare nello spazio privato di un artista significa infatti prendere atto del suo caos e delle sue manie, delle sue ambizioni e dei ritmi che ne scandivano la routine.È per questo che il “doppio” progetto del MAXXI di Roma dedicato a Giacomo Balla sembra una circostanza accattivante per più di una ragione. In occasione dei 150 anni dalla nascita del futurista, il museo capitolino diretto da Giovanna Melandri apre le porte – per la prima volta – dell'incredibile dimora del pittore e scultore italiano, esponente di spicco delle Avanguardie del primo Novecento.L'OMAGGIO DEL MAXXI A BALLAL'evento è parte del più ampio progetto Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno, iniziativa che viaggia su un doppio binario e che vede impegnati tanto gli spazi della casa di via Oslavia a Roma, quanto quelli della stessa istituzione, al centro di una rassegna trasversale e aperta fino al 21 novembre. Inaugurata lo scorso 17 giugno, la mostra – a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi – presenta una cospicua raccolta di arazzi, disegni, bozzetti, mobili e arredi realizzati dal protagonista ed eccezionalmente posti in dialogo con le nuove produzioni di architetti, artisti e designer del nostro tempo. Si tratta, in questo caso, di opere inedite, create con l'intento di riflettere e attualizzare lo spirito del maestro torinese.Autori chiamati in causa sono Ila Bêka e Louise Lemoine, Carlo Benvenuto, Alex Cecchetti, Jim Lambie, Emiliano Maggi, Leonardo Sonnoli, Space Popular e Cassina con Patricia Urquiola. Le loro produzioni si incontrano con quelle originali di Balla, molte delle quali prese in prestito dagli eredi e per la prima volta rese accessibili al pubblico.LA CASA DI GIACOMO BALLAMa, come detto, centrale nell'intero progetto è l'apertura ai visitatori della casa-universo di Giacomo Balla, luogo nel quale l'artista visse e lavorò dal 1929 alla morte. A partire dal 25 giugno, e fino al 21 novembre, curiosi e appassionati d'arte potranno essere condotti negli ambienti che ospitarono il lavoro del futurista e quello delle due figlie Luce ed Elica – anch'esse pittrici.Protetta da vincolo di tutela dal 2004, la struttura è stata negli anni oggetto di interventi di restauro e di messa in sicurezza, e solo oggi è stato possibile allestire e rendere la casa fruibile in tutto il suo splendore. L'aspetto è quello di un vero e proprio “laboratorio” sperimentale nel quale elementi d'arredo, utensili e naturalmente opere esposte riflettono in maniera totale la ricerca di luce e colore che animò il movimento a cui Balla appartenne.[Immagine in apertura: CASA BALLA Via Oslavia, Studiolo rosso. Foto M3Studio Courtesy Fondazione MAXXI © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021]
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