Tutto pronto nella cittadina siciliana per l’inaugurazione del "Gibellina Photoroad", il festival internazionale di arti visive e fotografia che quest’anno chiama a raccolta nella Valle del Belice ben 49 artisti provenienti da tutto il mondo. Il tema di questa quarta edizione, "Alterazioni", trova terreno fertile nella riflessione ecologista.

Negli stessi giorni della riapertura straordinaria del Teatro di Consagra, il Gibellina Photoroad 2023 dà avvio a un’estate ricca di eventi, mostre, installazioni, proiezioni e molto altro. Il festival di fotografia e arti visive di Gibellina, in provincia di Trapani, prevede tre entusiasmanti giornate inaugurali, dal 28 al 30 luglio, per poi proseguire con un fitto programma fino al 30 settembre (consultabile online): ben 34 mostre quelle previste per questa edizione, per un totale di 49 artisti provenienti da 11 Paesi europei ed extraeuropei. IL GIBELLINA PHOTOROAD 2023 Organizzato dall’Associazione culturale On Image con la direzione artistica di Arianna Catania, e promosso da Comune di Gibellina e Fondazione Orestiadi, il Gibellina Photoroad di quest’anno affronta il tema delle “alterazioni”, a partire dalla capacità dell’artista di dare forma alla realtà attraverso il proprio fare creativo. Infatti, spiega la direttrice Arianna Catania, la fotografia è un’arte “che nasce dalla tecnica, ideologicamente costretta, in qualche modo, a una positivistica aderenza alla realtà; essa non solo interpreta il mondo, ma lo modifica, lo trasforma, lo altera”.LE MOSTRE DI QUESTA EDIZIONE L’imperdibile evento di apertura è la rassegna Il paesaggio del pensiero, Gibellina 1980/1981/1982, dedicata Mimmo Jodice che – articolandosi tra il MAC - Museo d'Arte Contemporanea "Ludovico Corrao" e gli spazi esterni di della città – raccoglie ben ventinove fotografie che documentano la ricostruzione della città dopo il terremoto del 1968, per la prima volta esposte unitariamente a Gibellina. Il tema di questa edizione trova terreno fertile nelle tematiche postumane ed ecologiche: solo per citare alcuni degli eventi in programma, in Piazza Beuys, l'artista e fotografa svizzera Catherine Leutenegger presenta la mostra New Artificiality, raccontando l’impatto della tecnologia sulla percezione della realtà e le sue “alterazioni” attraverso la stampa 3D. Anche il fotografo olandese Sjoerd Knibbeler riflette sul progresso tecnologico, in particolare sull’ambizione umana che porta l’uomo a tendere verso il nuovo e l'ignoto.  Pone invece i riflettori sul più che mai urgente tema dell'ecologia Entangled Others, di Feileacan McCormick e Sofia Crespo, in mostra alla Fondazione Orestiadi: un’esposizione incentrata sulla filosofia postumana e sull’indagine del “più che umano” attraverso il digitale. La denuncia ecocritica è anche il fulcro della mostra There’s no calm after the storm di Matteo De Mayda, che documenta la devastazione portata dalla tempesta Vaia nel 2018 in Trentino e nel Bellunese; o di Mare Omnis di Francesco Zizola, che racconta ciò che resta dell’ecosistema marino attraverso la tradizione locale e centenaria della pesca non industriale. [Immagine in apertura: © Rubén Martin De Lucas, Stupid borders]
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