Attivata sulla piattaforma GoFundMe, la raccolta lanciata da tre studentesse Iauv è finalizzata a raccogliere fondi per trasferire, riadattandolo, il padiglione Glass House da Venezia al campo profughi greco di Diavata.

Tre studentesse del corso di laurea magistrale in Architettura e Innovazione Iuav, ovvero Elisabetta Gastaldon, Giulia Moro e Thuy Hong Nguyen, e una "missione": riprogettare la Iuav Glass House per metterla a servizio del campo profughi di Diavata, in Grecia. Questo l'obiettivo per il quale è stata promossa una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe: i proventi saranno utilizzati per l'acquisto degli elementi necessari a riadattare il padiglione, a lungo allestito in una sede dell'ateneo veneziano, al nuovo uso, per il suo trasporto e il montaggio.LA STORIA DELLA GLASS HOUSE DI VENEZIALa Iuav Glass House era stata progettata da due studenti di architettura Iuav in occasione dell'Open Day 2018. Collocata nel giardino adiacente il chiostro dei Tolentini, per qualche tempo ha offerto riparo a studenti, docenti e personale universitario, divenendo un punto di riferimento per la comunità del noto ateneo; successivamente è stata smontata ed è stata depositata nel Laboratorio di Scienza delle Costruzioni. Il suo futuro sarà lontano dalla città lagunare: il proposito delle tre studentesse, autrici del progetto di tesi "Architetture umanitarie: riprogettare la Iuav Glass House per le ragazze del campo profughi di Diavata", è infatti riattivare questa struttura, rendendola una dotazione dell'ONG greca Quick Response Team (QRT). Si tratta di una realtà che supporta i profughi con beni di prima necessità (cibo, vestiti, coperte) e assistenza medica; parallelamente sviluppa iniziative per bambine, ragazze e donne rifugiate, a carattere didattico e ricreativo, per rendere la loro permanenza più "piacevole". D'ora in poi, queste attività verranno ospitate nel "rinato" padiglione grazie all'accordo di collaborazione siglato dall'università e dalla Ong NAOMI Workshop Thessaloniki, che supporta sul fronte amministrativo QRT. SPAZIO VENEZIA RINASCE IN UN CAMPO PROFUGHI GRECOIn memoria della sua genesi e prima collocazione, il padiglione verrà ribattezzato Spazio Venezia. Alla luce delle nuove funzioni, le tre studentesse ne hanno progettato il riadattamento: di conseguenza, verranno integrati un tavolato di base e serramenti con pannelli in policarbonato; le lamiere di copertura originali sono state sostituite con altre coibentate. Per Salvatore Russo, docente Iuav di Tecnica delle costruzioni e relatore della tesi, "non è scontato riuscire a concludere un progetto che abbia veramente al centro l’altruismo e la solidarietà. E ci siamo riusciti. Il riutilizzo della Glass House in un campo profughi - esperienza che speriamo di concludere e portare a buon fine in tempi brevi - è un raro esempio di virtuosismo pedagogico e accademico." Per contribuire concretamente e seguire l'evoluzione di questo significativo esempio di recycling architettonico, si può fare riferimento al profilo Instagram ufficiale, humanitarian.architectures, e alla raccolta fondi.[Immagine in apertura: Il padiglione Glass House nel giardino dei Tolentini - foto servizio fotografico e immagini Iuav]
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