I siti archeologici subacquei della Grecia aprono al pubblico
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Anfore, vascelli secolari, rovine di città sommerse. Il patrimonio archeologico sottomarino della Grecia è vastissimo e senza eguali. Una serie di nuove strategie culturali ne vuole esaltare il valore, offrendo inedite soluzioni per il turismo di domani.
Risale allo scorso marzo l'annuncio del Ministero della Cultura e dello Sport greco di volere aprire ai visitatori 91 relitti di navi risalenti al periodo tra il 1868 e il 1970, revocando le precedenti restrizioni nel tentativo di promuovere il turismo verso l'ambiente sottomarino.D'altronde, il Paese ellenico conserva un immenso patrimonio archeologico conservato sul fondale marino: un tesoro fatto di città sommerse, reperti e battelli secolari che potrebbe risultare cruciale per la rinascita del turismo nazionale e per lo sviluppo delle comunità locali.TURISMO E ARCHEOLOGIA MARINANe è un esempio il relitto di Peristera, l'antichissima nave di 2500 anni situata nei pressi dell'isola di Alonissos, diventata lo scorso anno un museo sott'acqua aperto a curiosi e appassionati. Un evento salutato con entusiasmo da molti, e che si prepara a essere ripetuto anche in altri contesti.Entro il 2023, altri tre siti sottomarini dell'arcipelago delle Sporadi e del golfo Pagaseo emuleranno infatti questa operazione, grazie a un contributo di 960mila euro finanziati per lo sviluppo regionale dal governo greco e dall'Unione Europea. Il percorso per la rivalutazione dei monumenti sottomarini greci è insomma solo all'inizio, e c'è da credere che la tecnologia giocherà un ruolo da protagonista, permettendo (anche a chi si trova a chilometri di distanza) di “immergersi” nel patrimonio marittimo grazie alla realtà virtuale.[Immagine in apertura: Photo by Rohit Tandon on Unsplash]