Il "San Rocco gettato in carcere" torna a essere visibile al pubblico in tutto il suo fascino, grazie a una complessa operazione di restauro da parte di un team di studiosi dell'Università di Bologna. Realizzato nel 1618 dal celebre pittore, il prezioso affresco rappresenta il primo lavoro pubblico del Guercino nel capoluogo emiliano.

Era il 1618 quando Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, realizzò il suo primissimo lavoro pubblico a Bologna: l'affascinante affresco del San Rocco gettato in carcere all'interno dell'Oratorio di San Rocco. Oggi, grazie a una minuziosa operazione di recupero da parte di un gruppo di studiosi e restauratori dell'Università di Bologna, lo straordinario lavoro del pittore ferrarese torna finalmente a essere visibile al pubblico in tutto il suo fascino.L'AFFRESCO DEL GUERCINO NELL'ORATORIO DI SAN ROCCO L'opera si trovava in un precario stato di conservazione, essendo anche collocata all'interno di un antico e poco utilizzato edificio, e necessitava di un complesso intervento di pulitura. I lavori, ad opera dal Dipartimento di Beni Culturali dell'ateneo bolognese, hanno permesso non solo di riportare all'antico fascino il capolavoro del maestro emiliano, ma anche di proteggerlo e consolidarlo grazie a una serie di indagini diagnostiche eseguite sulla superficie pittorica. “Risalente al 1618, [Il San Rocco gettato in carcere] fa parte di un importante ciclo dedicato alla vita del santo che riveste le pareti dell'Oratorio di San Rocco, la cui realizzazione venne affidata a una squadra di allievi di Ludovico Carracci”, ha affermato Barbara Ghelfi, professoressa ordinaria di Storia dell'Arte Moderna.IL RESTAURO DELL'OPERA DI GUERCINO A BOLOGNA Passo successivo all'operazione di restauro e ai rilievi diagnostici è l'esecuzione di uno studio storico-artistico approfondito sull'affresco che, inserito nell'ambito del progetto Guercino oltre il colore, permetterà di porre in relazione l'opera con altre decorazioni parietali del grande pittore della scuola emiliana. “Avviata nel 2017, l'indagine 'Guercino oltre il colore' ha già permesso lo studio di numerose opere dell'artista: l'obiettivo è definire la sua tecnica esecutiva e tracciarne l'evoluzione. In questo contesto, l'indagine sul 'San Rocco gettato in carcere' ha permesso di raccogliere nuovi dati sulla tecnica giovanile del Guercino, restituendo così alla città un tassello fondamentale della sua storia artistica”, ha concluso Ghelfi.[Immagine in apertura: Credit Università di Bologna]
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