Il Zentrum Paul Klee di Berna inaugura una mostra dedicata a un aspetto poco conosciuto del grande artista svizzero-tedesco. A finire sotto la lente è la riflessione, ironica ma puntuale, del pittore sulla condizione umana e sulla società del proprio tempo.

Percepito erroneamente come una figura apolitica, Paul Klee (che nel 1919 si unì anche a un gruppo di artisti spinti da ideali rivoluzionari) si è invece cimentato, in diverse occasioni, nella rappresentazione di contesti e personaggi storici che hanno caratterizzato la prima metà del Novecento. A sostenere lo sguardo critico rivolto verso il suo tempo pensa il Zentrum Paul Klee di Berna che, dal 28 agosto al 22 maggio 2022, mette in mostra numerose opere incentrate su questo aspetto poco conosciuto del geniale pittore.LA CRITICA SOCIALE IN PAUL KLEE Attraverso otto capitoli, la mostra Paul Klee. Humans Among Themselves – a cura di Martin Waldmeier – pone lo sguardo sulla dimensione sociale e politica che trapela dalla personalissima ricerca del grande artista. A domande sul significato del concetto di comunità o sul senso del potere Klee risponde con disegni graffianti atti ad analizzare le tensioni e i conflitti che lo circondavano. Nelle sue opere l’essere umano viene spesso ritratto come una creatura anomala, e a tratti buffa, portatrice di criticità più che evidenti. Le dinamiche politiche, i rapporti insiti nella convivenza sociale e le riflessioni sulla famiglia – intesa come comunità tragicomica – sono al centro delle preoccupazioni che Paul Klee nutre nei confronti del genere umano. Tali apprensioni risultano evidenti, ad esempio, tanto nelle litografie realizzate per il romanzo rivoluzionario Potsdamer Platz, di Curt Corrinth (1920), quanto nella violenza raffigurata all’interno del ciclo di circa 300 disegni a matita datati 1933 (anno in cui il regime nazista obbligò Klee ad abbandonare la carriera come docente dell’Accademia di Düsseldorf proprio per la sua arte considerata “degenerata”). L’interesse di Klee verso lo studio della condizione umana è inoltre sottolineato dalla serie di illustrazioni prodotte per un’edizione del Candide di Voltaire, opera letteraria che ben si collega all’allestimento della sezione speciale contenente una quarantina di opere a colori dedicate alla tematica del paesaggio.DA KLEE ALLA DANZA Completa il puzzle della rassegna il contributo del gruppo inclusivo bernese BewegGrund che, attraverso sei pezzi di danza, ha creato dei veri e propri dialoghi con le opere in mostra.Diretto da Susanne Schneider e Lucia Baumgartner, il progetto coreografico, proiettato fra le sale del Zentrum, ha coinvolto oltre trenta ballerini invitandoli a ridurre il più possibile ogni singolo movimento nell’ottica di emulare quella stessa riduzione formale presente nella ricerca di Klee. [Immagine in apertura: Paul Klee D. Garten zur roten Sonnen blume, 1924. Acquerello su carta su cartone. 31,8 x 41,4 cm. Zentrum Paul Klee, Berna, Museumsstiftung fur Kunst der Burgergemeinde Bern]
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