Inge Morath, la fotografa che amava Venezia
FOTOGRAFIA
Inge Morath iniziò a dedicarsi alla fotografia proprio durante un viaggio a Venezia. La mostra in arrivo in Laguna, a Palazzo Grimani, ripercorre la carriera dell’autrice in occasione dei cento anni dalla nascita.
Palazzo Grimani è uno dei principali edifici di Venezia,
celeberrimo per la sua Tribuna, un tempo utilizzata per ospitare le statue
della collezione archeologica. È questa la superba cornice della mostra organizzata
dal 18 gennaio al 4 giugno 2023 dal titolo Inge Morath. Fotografare da
Venezia in poi, curata da Kurt Kaindle e Brigitte Blüml con Valeria
Finocchi. In occasione della rassegna saranno presentate al pubblico oltre
duecento fotografie, tra le quali un'ottantina di scatti dedicati a Venezia.
Altre fotografie in mostra sono quelle relative ai suoi reportage in Spagna,
Iran, Francia, Inghilterra e Irlanda, negli Stati Uniti d’America, in Cina e in
Russia. Amplio spazio sarà inoltre dedicato ai suoi ritratti, un genere a cui Morath
si appassionò in particolare nell'ultima parte della sua vita. La mostra è
anche un omaggio alla grande fotografa a cento anni dalla sua nascita: la
Morath nacque infatti a Graz, in Austria, nel 1923.
INGE MORATH A VENEZIA
La scintilla tra Inge Morath e Venezia scoccò nel 1951,
quando lavorava per l'agenzia Magnum come collaboratrice redazionale,
realizzando le didascalie di corredo alle immagini scattate da autori del
calibro di Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Robert Capa.
Fu proprio in quel novembre 1951 che la città lagunare ammaliò la Morath,
inducendola a contattare Robert Capa, responsabile della Magnum, affinché
inviasse in Italia un fotografo per catturare l'atmosfera che vi si respirava.
Capa le rispose che un fotografo della Magnum era già presente a Venezia: era
lei, Inge Morath. Il racconto della fotoreporter austriaca è particolarmente
coinvolgente: “Ero tutta eccitata”, ricordava la fotoreporter austriaca.
“Sono andata nel luogo in cui volevo scattare le mie fotografie e mi sono
fermata: un angolo di strada dove la gente passava in un modo che mi sembrava
interessante. Ho regolato la fotocamera e ho premuto il pulsante di scatto non
appena ho visto che tutto era esattamente come volevo. È stata come una
rivelazione. Realizzare in un istante qualcosa che mi era rimasto dentro per
così tanto tempo, catturandolo nel momento in cui aveva assunto la forma che
sentivo giusta. Dopo di che, non c'è stato più modo di fermarmi”. Fu così
che Inge Morath divenne la prima donna fotografa dell'Agenzia Magnum Photos, e
solo quattro anni dopo quei primi scatti arrivò anche l'incarico della rivista L'Oeil.
“Fotografare era diventata per me una necessità e non volevo assolutamente
più farne a meno”, affermava la Morath.
IL MUSEO DI PALAZZO GRIMANI A VENEZIA
Il Museo di Palazzo Grimani, da secoli nel cuore di Venezia,
sta vivendo una seconda gioventù all'insegna di mostre ed eventi entusiasmanti.
Ecco come la direttrice, Valeria Finocchi, commenta la vitalità che sta
caratterizzando l'istituzione museale nell'ultimo periodo: “Il Museo da
alcuni anni è oggetto di un importante processo di valorizzazione [...].
Attraverso il riallestimento di numerosi ambienti del piano nobile, tra cui la
celebre Tribuna, nel 2019, e la Sala del Doge, nel 2021, il Palazzo è tornato
al centro della scena culturale veneziana e oggi si rivolge a pubblici
differenziati, in un rinnovato rapporto con la città stessa grazie a progetti
dedicati al recupero del patrimonio immateriale del territorio di riferimento”.[Immagine in apertura: Inge Morath, Venezia, 1955 © Fotohof archiv / Inge Morath / Magnum Photos]