Nota per le sue installazioni multidisciplinari, Anicka Yi è l'artista scelta per la nuova edizione di "Hyundai Commission". Le sue sculture “biologiche” sono in mostra negli ampi spazi della Turbine Hall della Tate Modern di Londra.

Riflette sulla storia e sull’identità stessa della Turbine Hall l’installazione site specific firmata dall'artista coreana Anicka Yi. Nata a Seul nel 1971, e nota al grande pubblico per le sue creazioni multiformi sempre in bilico tra organico e sintetico, scienza e finzione, umano e non umano, l'autrice – già protagonista nel 2019 con un progetto alla Biennale di Venezia – ha recentemente tagliato il nastro della sua nuova esposizione. GLI ECOSISTEMI DI ANICKA YI Scelta per la nuova edizione di Hyundai Commission – il programma artistico promosso dalla Tate Modern di Londra in collaborazione con il colosso automobilistico asiatico –, Anicka Yi ha realizzato un vasto ecosistema artificiale negli spazi dell'hangar (sede negli scorsi anni di memorabili rassegne a opera di Superflex, Philippe Parreno e Kara Walker, solo per citarne alcuni). Si tratta di un mondo poetico, a tratti surreale, eppure strettamente collegato all'impiego delle nuove tecnologie e al trascorso industriale del luogo (passato dall’essere un sito per la produzione di energia a straordinario baricentro della scena artistica britannica). UNA MOSTRA FRA ARTE E SCIENZA Aperta ieri (12 ottobre) e visitabile fino al 16 gennaio, In love with the world riassume e porta agli estremi temi e simboli già esplorati nella ricerca dell'artista. Batteri, miceti, lieviti, alghe e insetti – in passato “ingredienti” fondamentali delle sue installazioni immersive – vengono qui esposti in grande formato. Sospese nell'aria, queste “macchine” artificiali (chiamate "aerobi") si ispirano al mondo degli oceani e agli ecosistemi naturali, dialogando con i visitatori come strane sculture pulsanti: si tratta di esseri biologici o macchine intelligenti?  Qualunque sia la risposta, il messaggio è chiaro: invitare gli esseri umani a esplorare nuove modalità di esistenza, coniugando la nostra spinta industriale e tecnologica alla natura, alla sua poesia e ai suoi meccanismi altrettanto complessi. A rendere il concept ancora più esplicito, e l'esperienza di visita più coinvolgente, sono infine gli odori (altra cifra stilistica ben nota nel percorso di Anicka Yi). Provviste di diffusori chimici, le grandi sculture spruzzano ciclicamente molecole percepibili all'olfatto. Il risultato è uno spettacolo tecnologico immersivo, ottenuto grazie al lavoro dei curatori Achim Borchardt-Hume, Carly Whitefield e Mark Godfrey. [Immagine in apertura: Installation view of Hyundai Commission ‒ Anicka Yi. Photography by Will Burrard-Lucas © Tate 2021]
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