Si intitola “La Quinta del Sordo” e prende il nome dalla casa che ospitò Francisco Goya dal 1819 al 1823. Stiamo parlando dell'installazione di Philippe Parreno al Museo del Prado di Madrid. Un omaggio al maestro spagnolo e alla sua serie di “pitture nere”.

Artista tra i più influenti della sua generazione, Philippe Parreno ha fatto della commistione di linguaggi la cifra stilistica principale della sua ricerca. Nelle sue mostre (tra le più importanti quella negli spazi del Pirelli HangarBicocca di Milano), l'artista algerino sfida i limiti della fruizione artistica, creando opere e ambienti nei quali elementi effimeri, fantascienza e narrazione fantastica si intrecciano, dando forma a un universo multisensoriale.Prova ne è l'ultimo progetto espositivo, in corso fino al 4 settembre al Museo Nacional del Prado di Madrid. Si tratta di un omaggio a Francisco Goya, e in particolare ai misteriosi “dipinti neri” realizzati dal maestro spagnolo nella sua abitazione all'età di 72 anni.LA QUINTA DEL SORDO DI FRANCISCO GOYAMeglio note come Pinturas negras, le opere in questione sono una serie di dipinti murali, realizzati dall'artista in età avanzata direttamente sulle pareti della sua dimora a Madrid. La casa, anch'essa carica di fascino e mistero a partire dall'evocativo nome, Quinta del Sordo, fu acquistata da Goya nel 1819. È qui che l'artista decise di intervenire direttamente sulle pareti, dipingendo sui due piani dell'abitazione ben quattordici opere.Diventata nel tempo una sorta di casa-museo, la struttura (ubicata sulla sommità di un colle nella periferia della città spagnola) venne demolita nel 1909, mentre le opere a parete furono messe in salvo e ora sono conservate nelle sale del Museo del Prado.IL DIALOGO TRA FRANCISCO GOYA E PHILIPPE PARRENOCaratterizzati da tonalità cromatiche scure, e da riferimenti simbolici alla tragedia della condizione umana, i dipinti “neri” di questo iconico ciclo pittorico tornano a vivere in versione multimediale, grazie al progetto di Parreno ospitato nelle sale 64 e 65 del museo spagnolo (ovvero gli ambienti contigui a quelli che normalmente conservano le opere originali).Realizzata in collaborazione con la Fondation Beyeler, l'installazione di Parreno è un omaggio fortemente evocativo alla casa di Goya, e punta a ricreare – con spettacolari proiezioni, filmati ed effetti speciali – la geometria dello spazio ma soprattutto la sua anima carica di tormento. Camminando negli ambienti immersivi appositamente ricreati, il pubblico è perso all'interno di uno scenario fuori dal tempo: è giorno o notte, è estate o inverno? E in quale anno ci troviamo? Disabitata e silenziosa, la vecchia dimora di Goya torna nel presente, ma è solo un'apparizione. Sono lampi di luce e salti nel tempo che tentano di dare forma e sostanza a fantasmi che vivono, al contrario, di assenza e vacuità.[Immagine in apertura: image of the film La Quinta del Sordo by Philippe Parreno. Photo © Museo Nacional del Prado]
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