L'intelligenza artificiale ha scoperto una (probabile) opera di Raffaello
ARTE
Grazie all'intervento dell'intelligenza artificiale, uno studio dell'Università di Nottingham e dell'Università di Bradford ha rivelato l'autore di una Madonna con bambino conservata nel Regno Unito. Stando alle analisi degli studiosi, si tratterebbe di un capolavoro inedito di Raffaello.
Da tempo il Tondo
de Brécy è al centro di numerose
tesi. La sua somiglianza con le opere di Raffaello ha fatto emergere
negli anni varie ipotesi sul suo autore e sulla sua datazione: la più
accreditata tra queste (almeno fino a oggi) datava il dipinto
all'epoca vittoriana, come frutto del lavoro di qualche artista –
sconosciuto – intento a emulare le Madonne dell'artista urbinate.
Una nuova ricerca condotta da un team di esperti dell'Università di
Nottingham e dell'Università di Bradford ha però chiesto un
“parere” all'intelligenza artificiale, che non ha avuto dubbi
sull'autenticità del lavoro.
UN NUOVO DIPINTO DI RAFFAELLO?
Stando a una serie di analisi
approfondite, messe a segno grazie all'uso delle tecnologie più
avanzate, gli studiosi delle due istituzioni hanno infatti provato la
quasi totale somiglianza tra l'opera in questione e uno dei massimi
capolavori del pittore rinascimentale: la Madonna
Sistina, presa a modello di
comparazione vista l'analogia del soggetto.
Appartenuto a un
facoltoso collezionista d'arte inglese, George
Lester Winward, che nel 1981 acquistò il
dipinto prima di lasciarlo ai suoi successori, il Tondo
de Brécy rappresenta una Madonna con
bambino con lo sguardo rivolto verso l'osservatore (aspetto,
quest'ultimo, assai raro e caratteristico proprio della famosa pala
d'altare conservata nella Gemäldegalerie di Dresda).
I RISULTATI DELLE
ANALISI
A confermare le analogie tra i due
dipinti è stata un'innovativa tecnologia di riconoscimento facciale,
che – attraverso l'analisi dei tratti fisionomici dei soggetti
dipinti in entrambe le opere – ha rilevato il 97% di somiglianza
tra le due Madonne e l'86% tra i due bambini. In altre parole, l'opera
“inglese” e la Madonna Sistina sarebbero state realizzate
dalla stessa mano: quella, appunto, del genio marchigiano vissuto tra
il 1483 e il 1520.
Un'ulteriore conferma a questa tesi è
arrivata anche dall'analisi dei pigmenti. Quelli utilizzati per la
creazione del Tondo sarebbero ben precedenti al 1700, aspetto
che escluderebbe ulteriormente l'ipotesi che si tratti di una copia
di epoca vittoriana. I dubbi restano e saranno ulteriormente
approfonditi nel corso delle prossime settimane: è prevista per la fine di
gennaio la pubblicazione di un dossier accademico dal titolo Deep
Facial Features for Analysing Artistic Depictions.
[Immagine in
apertura: credit de Brécy Tondo Trust]