Dall’archivio Alinari alla virtual photography, passando per il lavoro di Ghirri, Scianna, Giacomelli e tanti altri: la mostra al Forte di Belvedere riflette sulle trasformazioni della società italiana con l’aiuto della fotografia d’autore.

Come eravamo, come siamo, come saremo. La rassegna a cura di Rita Scartoni e Luca Criscenti appena inaugurata a Firenze, negli spazi della Palazzina del Forte di Belvedere, sceglie la fotografia come prisma attraverso il quale leggere 160 anni di storia italiana – tracciando il ritratto di un Paese già in partenza eterogeneo, con una grande varietà di paesaggi, climi, culture, e per di più in costante evoluzione – e cercare di immaginare il prossimo futuro. Il punto di partenza di Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea è, naturalmente, l’esperienza di tre grandi fiorentini del passato, i tre fratelli Leopoldo, Giuseppe e Romualdo Alinari che intorno alla metà dell’Ottocento fondarono l’impresa fotografica più antica e più longeva al mondo. Quello di arrivo, le più recenti sperimentazioni che coinvolgono il medium fotografico, e che spesso si appoggiano sulle nuove tecnologie.I FOTOGRAFI IN MOSTRA Tra questi due poli, il racconto si sviluppa attraverso gli scatti di 75 grandi professionisti dell’immagine – da Gianni Berengo Gardin a Gabriele Basilico, da Mario Giacomelli a Ferdinando Scianna, da Luigi Ghirri a Paolo Pellegrin e Alex Majoli – che in momenti diversi hanno messo al centro del loro obiettivo paesaggi, opere e volti del Bel Paese, dandone letture personali influenzate dalla tecnica e dallo stile di ciascuno. “In questo caleidoscopio di sguardi a fare da legante sono le immagini degli Archivi Alinari” spiega la co-curatrice Rita Scartoni. “L’Archivio si apre e dialoga con il contemporaneo anche al di fuori di rigide griglie cronologiche, giocando con i formati e il tema della riproduzione e della ‘riproducibilità’, della fotografia, per cogliere attraverso assonanze quell’insieme variegato di incanti, saperi, contraddizioni che fanno dell’Italia un Paese speciale”. La mostra, visitabile fino al 10 ottobre 2021, fa parte di un’iniziativa di più ampio respiro del Museo Novecento dal titolo Ieri, oggi, domani. Italia autoritratto allo specchio, nata sotto la direzione artistica di Sergio Risaliti. [Immagine in apertura: Michele Vestrini, Sognando i corsari, Terrazza Mascagni, Livorno, 1958, Archivi Alinari – archivio Leiss , Firenze]
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