Jeff Koons approda nel mondo degli NFT e lo fa a modo suo. Ovvero in grande stile! Il 67enne scultore americano ha infatti annunciato “Moon Phases”, il progetto che punta ad allestire una serie di opere sul suolo lunare. Un'iniziativa in parte “fisica” e in parte digitale.

Non bastava il Tel Aviv Museum of Art (dove l'artista è stato protagonista nel 2020 con la retrospettiva Absolute Value); non bastava Palazzo Strozzi (sede dell'acclamata rassegna Shine nel 2021). L'arte neo-pop di Jeff Koons mira dritto alla Luna, puntando a trasformarla in un vero e proprio museo interstellare. La notizia è arrivata in queste ore, destando non poca curiosità tra gli addetti ai lavori. Ad annunciarla con un video dedicato è stato lo stesso artista statunitense, che porterà a termine il progetto in collaborazione con la Pace Gallery – la nuova galleria scelta per rappresentare lo scultore dopo l'interruzione delle attività al fianco degli storici galleristi Larry Gagosian e David Zwirner. JEFF KOONS CONQUISTA LA LUNA Punto focale dell'intero progetto è la serie di opere NFT associate alle sculture “intergalattiche”. Si tratta di una raccolta di opere digitali – le prime ufficialmente prodotte da Koons, che come tanti suoi colleghi si è lasciato tentare dalla crypto art. I lavori saranno venduti sulla piattaforma virtuale Pace Verso, non prima però di aver inviato la loro parte “fisica” sul suolo lunare. Prima della vendita online delle opere NFT, le corrispondenti sculture “reali” (le cui forme e dimensioni non sono ancora state svelate) saranno spedite sul satellite per attraccare nella vasta area dell'Oceanus Procellarum. È qui che le sculture di Koons saranno allestite, dopo un viaggio nello Spazio che partirà dalla Kennedy Space Station, base della NASA in Florida. Il lancio è previsto per la fine di quest'anno, in concomitanza con il 50esimo anniversario dell’ultimo viaggio con equipaggio degli Stati Uniti sulla Luna, con la missione Apollo 17. DALLO SPAZIO AL VIRTUALE Protette da un'apposita struttura termica, le sculture saranno le prime opere ufficialmente autorizzate a essere installate sulla Luna. Ma come detto la loro componente “digitale” sarà altrettanto importante ai fini dell'iniziativa. Una volta allestite nello Spazio le opere saranno infatti associate a un codice NFT, pronte a essere vendute per cifre (è il caso di dirlo) spaziali! Jeff Koons non poteva scegliere un modo più spettacolare per debuttare nel mondo dei Non Fungible Token. [Immagine in apertura: photo by Nicolas Thomas on Unsplash]
PUBBLICITÀ