Musica e sciamanesimo si incontrano nella figura di Jim Morrison, storico leader dei Doors scomparso il 3 luglio 1971. A cinque decenni dalla morte (vera o presunta, secondo alcuni) un nuovo volume punta i riflettori sull'anima spirituale del cantante.

Sono passati cinquant'anni dalla morte di Jim Morrison. Cinque decenni nei quali i fan di tutto il mondo continuano a sperare che il Re Lucertola – come veniva soprannominato il frontman dei Doors – sia ancora tra noi. E chissà che non sia davvero così... D'altronde la provocazione è stata sempre un elemento imprescindibile nella poetica di questo artista "maledetto", icona lisergica che nel corso della sua parabola ha personificato come pochi altri lo spirito di una vita dionisiaca e oltre i limiti del reale. Il nuovo libro edito da Arcana punta i riflettori proprio sull'aspetto “spirituale” del carismatico cantante. Autore del volume – dal titolo Jim Morrison e lo sciamanesimo (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è Mario Ferrentino. È sua la scelta di indagare le connessioni tra l'artista e la cultura ultraterrena, sottolineando le mille sfaccettature di una personalità che racchiudeva in sé miti indiani e leggende del mondo “altro”. JIM MORRISON TRA MUSICA E SCIAMANESIMO Scorrendo le pagine del libro, l'indole carismatica di questo genio della musica contemporanea – autore di successi come Love me two times e Light My Fire – è osservata attraverso la lente d'ingrandimento dello sciamenesimo. E se le danze sfrenate e i “viaggi” che Morrison evocava sul palco con la voce e le maracas fossero un invito ad abbandonare la sfera del reale aprendo la mente a nuove visioni? Un saggio che mescola musica, cultura pop e antropologia, facendo luce sulla figura dello sciamano in relazione al contesto sociale degli anni Sessanta.
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