La mostra al Museo Storico della Fanteria di Roma celebra la scossa rivoluzionaria data dall’artista catalano al mondo dell’arte del XX secolo, evidenziandone l’impareggiabile versatilità tecnica ed estetica attraverso 150 opere provenienti da importanti collezioni private.

Ha preso il via nei giorni scorsi a Roma la mostra che conduce i visitatori attraverso uno degli universi creativi più influenti e sovversivi del Novecento, quello di Joan Miró. All’incredibile e variegata produzione dell’artista spagnolo è infatti dedicata la mostra Miró - Il costruttore di sogni, inaugurata lo scorso 14 settembre negli spazi del Museo Storico della Fanteria e visitabile fino al 23 febbraio 2025. Tra gli eventi più attesi del programma espositivo autunnale di Navigare, che ne ha curato l’organizzazione con il patrocinio di importanti istituzioni italiane e spagnole, la mostra raccoglie 150 opere del maestro catalano, quasi tutte appartenenti a importanti collezioni private italiane ed estere, e di conseguenza poco note al grande pubblico.IN MOSTRA A ROMA IL GENIO DI MIRÓPer mettere in luce tanto l’approccio tecnico, fortemente sperimentale, quanto la coerenza stilistica dimostrata da Miró nel corso della sua lunga carriera, la mostra curata da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo è suddivisa in otto aree tematiche, dedicate all’inusuale eclettismo del suo percorso artistico. Passando attraverso sezioni centrate su diversi temi e tecniche (dalle litografie ai manifesti, dalla pittura alle ceramiche), i visitatori possono avvicinarsi a uno dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea seguendo tre percorsi ideali, dedicati rispettivamente alla rivoluzione dei linguaggi, alla dimensione onirica dell’opera di Joan Miró e alla coerenza stilistica che ha caratterizzato tutta la sua produzione. La sua estrema versatilità è inoltre testimoniata dalla grande varietà di soluzioni tecniche e materiali impiegati in quasi sessant’anni di carriera, durante i quali è riuscito a influenzare l’opera di molti grandi protagonisti della scena artistica del Novecento.150 OPERE PER RACCONTARE UN ARTISTA “SOVVERSIVO”Proprio agli “amici” di Miró, esponenti di diverse correnti artistiche contemporanee, è dedicata l’ultima sezione della mostra romana, che raccoglie in un unico spazio i lavori di artisti del calibro di Salvador Dalí, Pablo Picasso e Man Ray, posti accanto a documenti di poeti come André Breton, Paul Éluard e Tristan Tzara, che illustrano i molteplici legami artistici che univano Miró al panorama delle avanguardie storiche del XX secolo. Grazie al suo approccio tematico e alla ricchezza delle opere in esposizione, Miró - Il costruttore di sogni celebra l’arte onirica e surreale di uno dei grandi maestri del Novecento, offrendo al contempo l’occasione per riflettere sul suo approccio volto alla piena sperimentazione tecnica ed estetica, che avrebbe ispirato le future generazioni di artisti.[Immagine in apertura: Sanse Titre, 23 Novembre 1937. Tecnica mista su carta. Firmato in basso a destra. Firmato e datato sul retro: Miró 23/11/’37. 47 x 62,2 cm. Galerie Lelong & Co, Paris. © ADAGP/Successió Miró/Courtesy Galerie Lelong & Co.]
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