Koyo Kouoh sarà la curatrice della Biennale Arte 2026
ARTE
Koyo Kouoh sarà alla guida della 61esima Esposizione internazionale d’Arte di Venezia, in programma per il 2026. La curatrice camerunense, nota per il suo lavoro su temi come il femminismo e la rappresentazione culturale, sarà la prima donna africana a rivestire questo ruolo.
Si è da poco conclusa con successo la 60esima Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia curata da Adriano Pedrosa, che ha attratto un pubblico record con il tema Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Mentre avanza il conto alla rovescia per la Biennale Architettura, curata dal noto progettista Carlo Ratti e in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025, il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, su proposta del presidente Pietrangelo Buttafuoco, ha annunciato la curatrice della Biennale Arte 2026: Koyo Kouoh.LA CURATRICE DELLA BIENNALE ARTE 2026Figura di spicco nel panorama dell'arte globale, la curatrice camerunense Koyo Kouoh porta con sé una vasta esperienza acquisita come direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz - Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo. Vanta un curriculum eclettico, con esperienze significative che includono la fondazione del RAW Material Company a Dakar, e riconoscimenti illustri come il Grand Prix Meret Oppenheim ottenuto nel 2020.“È un onore e un privilegio unici seguire le orme degli illustri predecessori nel ruolo di direttore artistico e creare una mostra che spero possa avere un significato per il mondo in cui viviamo attualmente e, cosa più importante, per il mondo che vogliamo costruire”, ha commentato Kouoh. "Gli artisti sono i visionari e gli scienziati sociali che ci permettono di riflettere e proiettare in modi che solo questa professione consente”.CHI È KOYO KOUOHCome curatrice, Koyo Kouoh – che vive e lavora tra Città del Capo, Dakar e Basilea – ha saputo coniugare visione artistica e prospettiva sociale, ideando mostre che esplorano temi critici quali il femminismo contemporaneo (come nel caso della rassegna Body Talk: Feminism, Sexuality and the Body in the Works of Six African Women Artists, presentata per la prima volta al centro d'arte Wiels di Bruxelles nel 2015) e la rappresentazione culturale delle comunità marginalizzate. Dal suo lavoro di ricerca su Bruce Lee nel contesto del cinema africano e arabo al Garage Museum of Contemporary Art a Mosca, ai progetti espositivi dedicati a figure artistiche rivoluzionarie come Tracey Rose, il suo approccio creativo si estende ben oltre le convenzioni tradizionali. Kouoh ha pubblicato svariati testi che approfondiscono temi come la figura nera nella pittura moderna e ha curato programmi educativi focalizzati sull'arte africana contemporanea, in particolare durante il suo mandato come curatrice allo Zeitz MOCAA. La sua nomina alla Biennale non solo rappresenta un riconoscimento della sua carriera internazionale, ma anche una promessa di rinnovamento e profondità culturale che influenzerà il modo in cui il pubblico globale percepirà l'arte nei prossimi anni.[Immagine in apertura: Koyo Kouoh. Photo credit Mirjam Kluka]