Fino al 7 gennaio, le notti delle montagne di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, si illuminano grazie al misterioso fascio luminoso di un'installazione di Land Art. L’opera, firmata dallo studio di interaction design Ultravioletto, crea un percorso composto di pura luce che connette la natura al lavoro umano nelle cave di Monte Calvi.

Nel cuore della Maremma toscana, tra le montagne di Campiglia Marittima e le cave di calcare di Monte Calvi, una singolare installazione di Land Art illumina il cielo notturno fino al 7 gennaio. Ideata dal collettivo Ultravioletto nello scenario medievale della Rocca Antica, ECO consiste in una sfera gigante e luminosa che, cambiando colore e intensità, proietta un fascio di luce di oltre tre chilometri. Fendendo il buio come una lama infallibile, la luce raggiunge le cave, creando un percorso immateriale in grado di connettere lo scenario naturale alla storia del lavoro umano, fondamentale per la comunità locale.L’OPERA DI LAND ART TRA LUCE E SUONO A cura di Ipologica, il sound design dell’opera mira ad amplificare la voce della natura attraverso il “field recording”, che racchiude i suoni della fauna selvatica e dell'ecosistema circostante. “Nell’opera la parte sonora è centrale, e scandisce il racconto degli elementi naturali che si fondono con il lavoro dell’uomo. Nell’ideazione di questa installazione siamo partiti immaginando questa melodia, per poi arrivare a concepire come renderla installativa con la luce e la sfera sulla Rocca Antica”, spiega il collettivo. “Il senso dell’audio in questa installazione è sinestetico alla luce, è nostra intenzione lavorare con la ‘materia prima dell’informazione’, il suono ha il compito di dare tridimensionalità allo spazio, mentre la luce lo comprime in una linea monodimensionale”. LO STUDIO ULTRAVIOLETTOUltravioletto – composto da Bruno Capezzuoli, Tito Cetroni, Massimo Zomparelli, Francesco Viteri, Giulio Pernice e Laura Arcangeli – è uno studio di interaction design con sede a Roma, che da anni porta avanti la proipria ricerca sul rapporto tra uomo e macchina. Adottando modalità interdisciplinari e collaborative, l’indagine artistica dello studio si concretizza in installazioni tecnologiche e interattive che utilizzano la luce come fonte creativa primaria. “La lunghezza d’onda, il percorso compiuto dalla luce, lo spettro visibile… sono tutti elementi che ci riportano alla radice di questo elemento costantemente presente nelle nostre produzioni”, sottolineano i membri. “La controparte sonora in queste installazioni è la nostra interpretazione di un segnale audio emesso dalla luce e non udibile dall'uomo”.[Immagine in apertura: ECO (render), 2023. Courtesy Ultravioletto]
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