Dopo Pesaro 2024 e Agrigento 2025, la Capitale italiana della cultura per l’anno 2026 è L’Aquila. Il capoluogo abruzzese ha ricevuto dal Ministero della Cultura l’ambito riconoscimento, grazie al quale sarà sviluppato e concretizzato un ricco programma di eventi culturali.

La Capitale italiana della cultura per il 2026 sarà L’Aquila: è quanto ha sancito la giuria ministeriale presieduta da Davide Maria Desario, affiancato da Isabella Valente, Daniela Tisi, Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe e Andrea Rebaglio. La proclamazione è avvenuta oggi, 14 marzo, al termine di una cerimonia nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura di Roma, alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano, dei membri della commissione, del sindaco aquilano Pierluigi Biondi e dei primi cittadini delle altre città finaliste.Il progetto del capoluogo abruzzese, che riceverà il testimone da Agrigento, ha avuto la meglio sulle proposte avanzate dalle altre nove finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).L’AQUILA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2026A quindici anni dal tragico terremoto che nella notte del 6 aprile 2009 sconvolse le vite degli aquilani, la scelta compiuta all’unanimità dalla commissione ministeriale assume un significato speciale, consentendo al capoluogo abruzzese di tornare al centro della scena culturale del nostro Paese.La realizzazione del dossier L’Aquila. Città Multiverso, presentato in sede di candidatura e premiato con l’assegnazione del contributo finanziario di un milione di euro, costituirà per L’Aquila “un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostra comunità”, come ha evidenziato il sindaco Biondi. Oltre all’attenzione ai giovani e al coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario, il programma di eventi e iniziative culturali è stato particolarmente apprezzato per il suo “modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale”, che “mira al recupero dell'identità, puntando sulla cultura come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità”, come sottolineato nelle motivazioni della commissione lette dal ministro al momento della proclamazione.DOPO PESARO E AGRIGENTO, IL 2026 SARÀ L’ANNO DELL’AQUILAIstituito dieci anni fa, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura ha coinvolto finora ben quattordici città. Le prime beneficiarie congiunte del titolo furono le cinque città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015, a cui seguirono Mantova, Pistoia, Palermo, Parma nel biennio 2020-2021, Procida e il binomio Bergamo-Brescia l’anno scorso. Ora, mentre a Pesaro è in pieno svolgimento il ricco programma di eventi organizzati dalla città marchigiana, capitale per l’anno in corso, e Agrigento definisce gli ultimi dettagli per raccogliere il testimone nel 2025, il capoluogo dell’Abruzzo si mette al lavoro per farsi trovare pronto e onorare al meglio il titolo in vista del 2026.[Immagine in apertura: Basilica di Santa Maria di Collemaggio, L'Aquila. Foto di Federico Di Dio photography su Unsplash]
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