Nel Lazio torna alla luce un antico tempio etrusco
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Considerata una delle città-stato più importanti dell'Etruria, Vulci è al centro di una nuova scoperta archeologica. È stato infatti portato alla luce un antico tempio di epoca preromana: un luogo di culto che promette di rivelare nuove informazioni sugli usi e sull'organizzazione sociale della civiltà etrusca.
Situata
in provincia di Viterbo, nel territorio della Maremma laziale, Vulci
fu una delle più grandi e prospere città dell'Etruria – la
regione dell'Italia centrale fulcro della civiltà etrusca.
Strategica per la sua collocazione geografica, e per il forte
sviluppo commerciale intrapreso in epoca preromana, la
località conserva ancora oggi numerosi monumenti archeologici che
testimoniano il suo glorioso passato: dalla necropoli di Ponte Rotto
al Tumulo della Cuccumella, dalla straordinaria Tomba François
all'iconico Tempio Grande. Una lista di opere antiche alle quali si è
aggiunto di recente un ulteriore tassello. È infatti di queste settimane l'annuncio della scoperta di un luogo di culto fino a oggi sconosciuto.
LA SCOPERTA DEL TEMPIO ETRUSCO
Riportato alla luce grazie a una
campagna di scavi coordinata dall'Università di Friburgo e dall'Università di Magonza,
la struttura è collocata nei pressi del già noto Tempio Grande, a cui
peraltro sembra essere assai simile sia per dimensioni che per età di
edificazione. I ricercatori coinvolti nelle operazioni di scavo hanno
infatti stimato la costruzione dell'edificio in epoca arcaica (tra la
fine del VI e l’inizio del V secolo a.C.). La presenza di due
templi così simili e così ravvicinati è una scoperta eccezionale, che aggiunge nuove informazioni rispetto a quanto finora conosciuto dell'antico popolo italico.
I DETTAGLIO DELL'ANTICO TEMPIO
Grande circa 45 x 35 metri, il “nuovo”
tempio si trova a ovest del Tempio Grande (rinvenuto intorno agli
anni Cinquanta), ed è stato individuato grazie a una serie di
ricerche avvenute nell'ambito del più ampio progetto Vulci
Cityscape, avviato nel 2020 con l’obiettivo di studiare
le strategie d’insediamento e le strutture urbanistiche della
città-stato.
Dopo l'individuazione dell'area di scavo, e
la scoperta delle prime sezioni di muro in tufo massiccio nel
2021, il tempio è stato portato alla luce nel corso del 2022 grazie al team
interdisciplinare coordinato dagli archeologi
Mariachiara Franceschini e Paul P. Pasieka – rispettivamente
dell'Università di Friburgo e dell'Università di Magonza –, che
hanno guidato i lavori in cooperazione con la Fondazione Vulci, che
gestisce il Parco Archeologico di Vulci, e con la Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per
l’Etruria meridionale. L'obiettivo dei prossimi anni è
studiare le differenti fasi di vita del tempio, nonché gli usi a cui
è stato preposto nel corso della sua esistenza. La speranza è
quella di comprendere in maniera ancora più approfondita le usanze e
le attività sociali e religiose della civiltà etrusca, nonché il
ruolo di Vulci all'interno del territorio dominato dall'antico
popolo.
[Immagine in apertura: The view from
above shows the position of the newly discovered temple next to the
Tempio Grande. Photo/©: Mariachiara Franceschini]