Torna in libreria la nuova edizione di un testo basilare per i cultori della settima arte: “Il cinema secondo Hitchcock”. Lettura imprescindibile per comprendere la poetica del “maestro del brivido”, il libro è frutto della lunga intervista tra il regista britannico e François Truffaut, avvenuta nell'agosto 1962.

“Signor Hitchcock, lei è nato a Londra il 13 agosto 1899. Della sua infanzia conosco soltanto un episodio, quello del commissariato. È una storia vera?”. “Sì. Avevo forse quattro o cinque anni... Mio padre mi mandò al commissariato di polizia con una lettera. Il commissario la lesse e mi rinchiuse in una cella per cinque o dieci minuti dicendomi: 'Ecco che cosa si fa ai bambini cattivi'”. Prende il via con queste battute il memorabile scambio tra François Truffaut e Alfred Hitchcock, due pesi massimi del cinema mondiale protagonisti, nel 1962, di un incontro (e di una chiacchierata) che sarebbe passata alla storia. A TU PER TU CON ALFRED HITCHCOCK Ci troviamo a Los Angeles. Truffaut, volto della Nouvelle Vague e già figura tra le più prominenti della settima arte francese, raggiunge il più popolare regista di Hollywood per un’intervista sulla sua vita, la sua carriera, le sue opere. L'occasione è delle più ghiotte per comprendere la poetica del secondo, e indirettamente lo stacco generazione tra i due. Ne scaturisce una conversazione durata svariati giorni, per un totale di cinquanta ore, ognuna delle quali spesa a dibattere su temi, aneddoti e questioni tecniche relativi al mondo della macchina da presa. Nasce così Il cinema secondo Hitchcock, uno dei libri di cinema più celebri e amati di sempre, frutto delle conversazioni intrattenute dal regista francese col regista britannico in quella lontana settimana d'agosto. Pubblicato per la prima volta nel 1966 dalle Éditions Robert Laffont, il volume è stato recentemente stampato in una nuova versione da Il Saggiatore (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). Un'edizione illustrata che – oltre a riportare l'intero dialogo tra i due geni – presenta decine di fotogrammi iconici tratti dai film, scatti della vita sul set, ritratti degli attori e delle attrici e le immortali locandine dei opere del maestro del “maestro del brivido”. LE PAROLE DI FRANÇOIS TRUFFAUT “'Il cinema secondo Hitchcock' è un libro di cui non sono l’autore, ma soltanto l’iniziatore e, oso precisarlo, il provocatore”, si legge nella prefazione al volume firmata da Truffaut. “Si tratta per a precisione di un lavoro giornalistico, aven­do Alfred Hitchcock un bel giorno (sì, quello fu per me un bel giorno) accettato l’ipotesi di una lunga intervista di cinquanta ore. Ho quindi scritto a Hitchcock per pro­porgli di rispondere a cinquecento doman­de attinenti esclusivamente alla sua carriera, considerata nel suo svolgersi cronologico. Proponevo che la discussione vertesse più precisamente su: a) le circostanze che circondano la nascita di ogni film; b) l’elaborazione e la costruzione della sce­neggiatura; c) i problemi di regia particolari di ogni film; d) la stima fatta da lui stesso del risultato commerciale e artistico dei singoli film in rapporto alle speranze iniziali. Hitchcock accettò”. Un volume che ci fa immergere come mai prima nell’arte del regista inglese, nelle sue scelte e visioni, nelle soluzioni trovate per realizzare i capolavori che hanno appassionato milioni di spettatori. [Immagine in apertura: un dettaglio della cover del libro Il cinema secondo Hitchcock]
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