Viaggio intimo e affascinante fra le mille svolte della vita di uno degli attori più iconici del cinema, l'autobiografia di Marlon Brando passa in rassegna i momenti salienti della sua infanzia, della carriera rivoluzionaria e del suo attivismo, separando la verità dalle leggende che hanno circondato la sua figura pubblica.

Stanley Kowalski, Terry Malloy, Don Vito Corleone, il colonnello Kurtz: pochi attori come Marlon Brando possono essere identificati semplicemente scorrendo la lista dei personaggi che hanno interpretato sul grande schermo. Considerato uno dei divi più influenti della storia del cinema, Brando ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario contemporaneo, grazie alle sue doti recitative e al coraggio delle posizioni assunte da attivista. Questi e molti altri dettagli della sua vita sono al centro delle riflessioni contenute in Le canzoni che mi insegnava mia madre (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), un’autobiografia scritta a quattro mani insieme a Robert Lindsey, scrittore e giornalista del New York Times.LA CARRIERA DI MARLON BRANDO IN UN LIBROIl racconto personale prende le mosse dai ricordi d'infanzia di Brando in Nebraska, dove nasce nel 1924, segnata dall’amore per il teatro trasmessogli dalla madre. Espulso da diverse scuole e dall'accademia militare, decide di perseguire la carriera da attore, iscrivendosi all'Actor's Studio di New York: qui, sotto la guida di Stella Adler e Leo Strasberg, si dedica al metodo Stanislavskij, che lo condurrà presto verso una carriera coronata da due premi Oscar come miglior attore. Dall’esordio in Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan, fino ai ruoli iconici ne Il Padrino e in Apocalypse Now, Marlon Brando è stato assoluto protagonista di una carriera avventurosa e talvolta controversa, come nel caso del capolavoro di Bernardo Bertolucci, Ultimo tango a Parigi.MARLON BRANDO, UN ATTIVISTA A HOLLYWOODPubblicata la prima volta nel 1994 e recentemente riproposta da La Nave di Teseo con la traduzione di Annabella Caminiti, l’autobiografia di Brando espande il suo raggio d’osservazione lontano dai set per raccontare l’attivismo dell’attore statunitense a favore di cause nobili come la lotta all’apartheid e il sostegno ai nativi americani. Al termine di questo lungo viaggio introspettivo, Brando si concede un ultimo sogno, immerso nella calma del suo atollo nella Polinesia Francese, dove amava rifugiarsi per sfuggire alla celebrità: una conclusione perfetta per il racconto personale, brillante e senza filtri della vita di uno degli ultimi grandi divi di Hollywood.
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