Tutto quello che c'è da sapere su Banksy in un nuovo libro
LETTERATURA
Dai muri di Bristol alle aste milionarie, il nome di Banksy è ormai diventato un'icona. Un nuovo libro ne indaga il successo, analizzando nel dettaglio la produzione dell'artista, le influenze culturali e i temi che ne sono alla base.
Una nuova monografia su Banksy; e dov'è
la novità? La domanda è certamente lecita, visto il gran numero di
libri dedicati allo street artist che negli ultimi anni sono fioccati
sugli scaffali delle nostre librerie.
Vero è, infatti, che l'anonimo artista
di Bristol ha attirato su di sé, nel corso della sua (ancora
relativamente breve) carriera, le luci del sistema dell'arte come
nessuno aveva mai fatto prima. Non c'è persona, all'interno del
circuito artistico e non, che non lo abbia sentito nominare;
così come non c'è collezionista di arte contemporanea che non brami
di avere almeno una delle sue opere in archivio.
IL NUOVO LIBRO SU BANKSY
Eppure, nonostante il proficuo numero
di saggi, cataloghi e persino fumetti dedicati a questo protagonista
della scena internazionale, poche (pochissime) pubblicazioni hanno
osservato l'autore in maniera realmente critica e certosina. Se la
tendenza generale è quella di raccontare Banksy come fenomeno
curioso, per via delle tante ombre che aleggiano intorno al suo nome,
il libro in questione va oltre l'approccio “da gossip”,
osservando e interpretando l'anonimo street artist come se fosse un
artista, appunto, storicizzato e dunque degno di una esegesi accurata
e scrupolosa.
Autrice del volume – dal titolo
Banksy! – è Carol Diehl, che sin dalle prime righe del volume
precisa la sua iniziale diffidenza verso il soggetto in
questione: “Banksy è l’ultima persona su cui avrei mai
pensato di scrivere un libro. Visitatrice abituale dell’Inghilterra
fin dal 1999, l’artista di graffiti britannico non mi era certo
sconosciuto, ma poiché i prezzi astronomici a cui venivano vendute
all’asta le sue opere erano in conflitto con la mia idea di
credibilità della Street Art, l’avevo liquidato semplicemente
come qualcuno che cercava di attirare l’attenzione su di sé”.
LA STREET ART SOVVERSIVA DI BANKSY
Pubblicato originariamente nel 2021 per
The MIT Press, e tradotto in italiano per la casa editrice Carocci,
il volume – interamente a colori – approfondisce il fenomeno
Banksy e ne riscostruisce i riferimenti culturali, storici e
politici, osservando con la lente d'ingrandimento dipinti,
installazioni e video, senza trascurare i progetti più ambiziosi
lanciati dall'artista: su tutti Dismaland (l'ormai leggendario
parco a tema “al contrario”) e The Walled Off Hotel
(l'albergo-museo tuttora funzionante che si affaccia sul muro di
cemento che divide Israele dalla Palestina).
LE PAROLE DELL'AUTRICE
“Non era mia intenzione scrivere
un libro su Banksy: a farmi andare avanti è stato il puro e
semplice fastidio per la mancanza di professionalità dei miei
colleghi, quei critici che pubblicano articoli senza aver prima fatto
il loro lavoro. Si lamentano dell’egemonia delle mega-gallerie ,
eppure quando arriva un artista che non fa parte di quel sistema
trascurano ciò che altrimenti considererebbero l’abbiccì della
ricerca”, scrive Carol Diehl nel capitolo conclusivo del libro,
sottolineando lo spirito critico che attraversa le sue duecento
pagine. “Tuttavia, quel che questi critici hanno perso io l’ho
guadagnato, come si suol dire, perché mi ha spinto a esplorare in
profondità la produzione di Banksy, e ciò che era iniziato come
un diversivo è diventato prima un saggio, poi una conferenza, e
poi... non ho potuto più fermarmi”.
[Immagine in apertura: foto di
Marialaura Gionfriddo su Unsplash]