Omaggio alla figura del grande scrittore praghese, ma anche riflessione sul rapporto tra scrittura e realtà, tra sogno e incubo, tra identità e alterità; il libro "Kafka" di Mauro Covacich rivela tutte le inquietudini e la genialità del celebre autore de “La Metamorfosi”.

Franz Kafka morì ad appena 40 anni il 3 giugno del 1924 in un ospedale austriaco: a pochi mesi dal centenario della sua morte, sta per uscire un libro che ne racconta vita e opere con uno stile personale, unico. Si tratta di Kafka, scritto da Mauro Covacich e pubblicato nella collana Le Onde dell’editore La Nave di Teseo (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina).Disponibile in libreria dal prossimo 19 marzo, il libro di Covacich ricostruisce l’evoluzione dello scrittore praghese con uno stile in costante equilibrio fra racconto e autobiografia, in un gioco di rimandi fra le opere del letterato boemo e quelle dell’autore.UN OMAGGIO ALLA GRANDEZZA DI KAFKAConsiderato un maestro del Modernismo e un precursore dell'Esistenzialismo, Franz Kafka è stato uno dei più grandi scrittori del Novecento. Nato a Praga in una famiglia ebraica, visse in un contesto di conflitti culturali, religiosi e linguistici. I suoi libri, pubblicati in gran parte postumi, sono caratterizzati da uno stile lucido, quasi scientifico nella descrizione di situazioni angoscianti e paradossali, in cui i protagonisti si confrontano con poteri assurdi, ostili e oppressivi. Tra le sue opere più famose si ricordano La metamorfosi, Il processo e Il castello, tutte scritte in tedesco, lingua che Kafka aveva imparato a scuola: tale sdoppiamento linguistico era un riflesso nella vita di Kafka di quel senso di estraneità che caratterizzò tutta la sua carriera.IL LEGAME FRA KAFKA E COVACICHDa sempre appassionato lettore dell’opera di Kafka, Covacich non ha mai fatto mistero di considerarlo uno dei suoi maestri letterari: in quest’opera dedicata interamente al letterato boemo, ne segue le tracce dalla Praga nativa fino a Trieste, città in cui è nato e lavora lo stesso autore, dove i percorsi dei due scrittori si intrecciano. Kafka visse nel capoluogo giuliano nel 1907, svolgendo per le Assicurazioni Generali un lavoro d’ufficio tanto alienante per lo scrittore praghese da assomigliare alle storie di uno dei suoi racconti. Covacich accompagna idealmente Kafka con un misto di ammirazione e complicità, omaggiando con affetto e gratitudine la genialità inquieta di uno scrittore che non ottenne in vita quel riconoscimento che oggi gli viene tributato.
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