Prostitute, travestiti, persone con malformazioni fisiche e pazienti immortalati nelle strutture psichiatriche americane. I soggetti prediletti da Diane Arbus sono in gran parte ascrivibili a queste categorie. Un nuovo volume approfondisce la poetica della celebre fotografa.

Soggetti spiazzanti, reietti e volti altrimenti invisibili della New York del secondo dopoguerra sono passati di fronte al suo obiettivo, dando vita a un mosaico di storie lontane da ogni narrazione convenzionale. Stiamo parlando di Diane Arbus, la fotografa americana conosciuta per i suoi scatti in bianco e nero dedicati alla sfera dell'umano. Pioniera della street photography, l'artista raggiunse la definitiva notorietà poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1971. Risale infatti all'anno successivo l'inclusione nella Biennale di Venezia. Assai più recenti sono invece le mostre Diane Arbus: Revelations, del 2005, al Metropolitan Museum of Art di New York e, sempre nella Grande Mela, Diane Arbus: in the beginning, allestita al Met Breuer nel 2016. IL NUOVO LIBRO SU DIANE ARBUS A mezzo secolo dalla scomparsa, una nuova pubblicazione rende onore a questa antesignana del linguaggio fotografico contemporaneo, ripercorrendone la parabola creativa con immagini e approfondimenti critici. Si intitola Diane Arbus Documents, ed è stato dato alle stampe da David Zwirner Books (la sezione editoriale della celebre galleria) in collaborazione con la Fraenkel Gallery. FOTOGRAFARE LA DIVERSITÀ Sono quattrocento le immagini riunite nel volume, che abbraccia un arco temporale di circa trent'anni – ovvero dagli esordi della Arbus con la macchina fotografica al collo negli anni Quaranta fino alla morte. A catturare l'attenzione, tra gli scatti selezionati da Max Rosenberg, curatore del libro, sono certamente i volti dei tanti “outsider” immortalati dalla fotografa: pazienti con disturbi psichici, prostitute, transessuali e persone con malformazioni. E poi ancora bambini (celebre la foto Child with Toy Hand Grenade in Central Park del 1962), modelle glamour (incontrate nelle prime fasi della carriera) e celebrità del tempo. Una costellazione di persone osservate con curiosità e con un approccio quasi antropologico alla sfera umana. L'OMAGGIO A DIANE ARBUS Anticipata dai testi di Jeffrey Fraenkel e Lucas Zwirner, la lunga sequenza di opere è inoltre arricchita da decine di testi e pubblicazioni raccolti dal 1967 a oggi. Si tratta di scritti critici composti da oltre cinquanta autori tra i quali Hilton Als, Holland Cotter, Germaine Greer, Hilton Kramer, Adrian Searle e Susan Sontag. [Immagine in apertura: cover of Diane Arbus Documents, published by David Zwirner Books and Fraenkel Gallery. © The Estate of Diane Arbus. Photo: Madison Carroll. Courtesy David Zwirner]
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