La casa editrice Centauria porta in libreria il graphic novel dedicato all'arte femminista. Un'immersione nelle lotte sociali e creative di artiste come Ana Mendieta e Judy Chicaco: donne che, attraverso il loro attivismo, hanno contribuito al cambiamento della società moderna.

Che Centauria fosse tra le case editrici più attive e interessate a esplorare quello speciale interstizio tra l'arte visuale e il mondo dei fumetti era cosa nota. Tra le pubblicazioni passate spiccano, ad esempio, il graphic novel sulla vita di Francis Bacon, quello sulle imprese creative e umane della grande Yayoi Kusama e il più recente volume dedicato all'opera rivoluzionaria di Marcel Duchamp.Ciò che la squadra capitanata da Balthazar Pagani non aveva ancora realizzato, però, era un volume illustrato interamente dedicato a un unico movimento artistico. Un'impresa non da poco,in cui la casa editrice si cimenta oggi grazie alla speciale collaborazione con Valentina Grande ed Eva Rossetti. Sono loro, infatti, le due autrici del nuovissimo fumetto FeministArt – in uscita il prossimo 16 settembre.ARTE E POLITICAAmbientato tra gli anni Sessanta e Ottanta, il libro (nell'immagine in apertura, courtesy l'editore) racconta la nascita del movimento femminista, le ambizioni politiche e sociali di questa corrente e la sua affermazione nell'ambito delle arti grazie alla pratica di grandi protagoniste come Judy Chicago, Faith Ringgold, Ana Mendieta e le Guerrilla Girls. Sono loro le “paladine” attorno cui ruota la storia. Le loro vite, i temi e il messaggio democratico racchiuso in ognuno dei loro lavori fanno da fil rouge tra le varie vicende narrate, offrendo al lettore più di un'occasione per riflettere sulle battaglie sociali vinte in passato, e su quelle ancora da combattere.“Centauria mi ha chiesto se volessi occuparmi di un graphic novel dedicato all’arte femminista”, racconta la sceneggiatrice del volume Valentina Grande. “È stata una sfida, perché è impossibile raccontare qualcosa di così rivoluzionario in 120 tavole. Per questo ho scelto tre artiste e un gruppo di artiste-attiviste legate da un filo comune: il bisogno di testimoniare, resistere ed esistere come donne femministe e grandi artiste. Resto con il bisogno di sapere e di raccontare ciò che tante donne straordinarie come loro hanno fatto, nell’arte e non solo, e di cui sappiamo ancora troppo poco”.
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